lunedì 11 giugno 2018

Elezioni comunali a Brescia

Ieri ci sono state le elezioni a Brescia.
Ha vinto, riconfermato, Emilio Del Bono, appoggiato dal PD e da 5 liste civiche, contro Paola Vilardi, appoggiata dal centro destra unito¹, più qualche lista civica. Inconsistente il Movimento Cinque Stelle e gli altri candidati.
Partiamo dal fatto che sono contento che abbia vinto, penso che abbia davvero cambiato in meglio la città e che abbia avuto il coraggio di scelte impopolari (affrontare il tema della raccolta dei rifiuti, ad esempio) sempre snobbate da tutti i sindaci precedenti.
Ha messo mano alle bonifiche del sito Caffaro, sta riqualificando molte vie della città, anche attirandosi le ire iniziali di molti. Insomma un sindaco coraggioso.

È divertente comunque fare qualche analisi anche storica delle dinamiche di voto, partendo non tanto dalle percentuali, quanto dai numeri assoluti.
Dai numeri assoluti si può vedere come i flussi di votanti si muovono.
Veniamo all'analisi dei numeri delle ultime tre votazioni, che hanno visto Del Bono protagonista, una volta sconfitto al primo turno da Paroli, e due volte vincitore, nel 2013 al ballottaggio, nel 2018 al primo turno.
Questo lo schema dei numeri assoluti


Nel 2008 Paroli vince con oltre 61000 voti. Figli di una esperienza (con Corsini) ormai al capolinea, e con una voglia di cambiamento pressante. Già vivevo a Brescia da 9 anni, e mi era sembrato oltremodo punitivo nei confronti di un centrosinistra che tutto sommato aveva fatto bene, ma pagava alcune scelte impopolari (su tutte la scelta di avviare i cantieri della metro, nonostante una opposizione popolare, anche se non troppo consistente).

Dopo 5 anni di governo della città, nel 2013, si rinnova la sfida del 2008 Paroli-Del Bono, anche se una divisione nel centrosinistra portava Laura Castelletti e Gianluigi Onofri a presentarsi da soli. Questo causava un sostanziale pareggio (i due prendevano circa 13000 voti combiati) che avrebbero permesso a Del Bono una vittoria al primo turno, che veniva confermata al secondo turno dopo un apparentamento esplicito.

Da notare come il centro destra abbia perso in cinque anni di amministrazione Paroli circa 25000 voti, che non sono stati ancora recuperati (anzi).

Infatti nel 2018 il centrodestra presenta una squadra comandata da uno degli assessori della giunta Paroli, Paola Vilardi e composta da molti componenti di quella amministrazione che in cinque anni aveva bruciato quasi metà dell'elettorato del centro destra, migrato in larga parte nell'astensionismo.
Infatti i numeri mostrano per il centro sinistra una sostanziale costanza di risultati (anzi in lenta e costante crescita) , tra i 42000 e i 45000 voti. Non c'è una sostanziale migrazione di votanti dal centro destra, e anche l'arrivo del Movimento 5 Stelle nel 2013, non ha toccato gli equilibri in città, prendendo probabilmente qualche deluso del centro destra e recuperando parte dell'astensionismo (limitandosi però a 6588 voti nel 2013 e a 4478 nel 2018).

Da questi dati si può vedere:
  • la totale insignificanza sia del Movimento 5 Stelle che degli estremismi (Potere al Popolo, Forza Nuova, CasaPound, eccetera)
  • Del Bono mantiene le promesse per il suo elettorato ma non "ruba" elettori ad altri. 
  • La proposta del centro destra, sostanzialmente in Paroli-style, promuovendo una sua assessore a candidato sindaco, non conquista gli elettori delusi dal centrodestra, che continuano a preferire l'astensionismo a tornare a votare chi ha amministrato nel quinquennio 2008-2013, in modo evidentemente considerato insoddisfacente anche a distanza di anni. 
Ovviamente la storia personale di ognuno è diversa, per cui ci sarà qualcuno che aveva votato Paroli che ha votato poi Del Bono, qualcuno che ha fatto il contrario eccetera.




Fonti dei dati:
Elezioni 2008
Elezioni 2013
Elezioni 2018


¹ divertente questo centro destra, unito alle comunali, separato al governo...