lunedì 4 dicembre 2006

Casino, casino, casino

Se non ho casino non sono io.
A parte il fatto che non ricevo un messaggio da Milena da metà ottobre, a parte gli auguri per il mio compleanno, tramite un messaggio che ha fatto congelare il cellulare da tanto era freddo, e non le parlo dal fatidico 3 settembre.
E, tanto per complicare ulteriormente le cose, è tornata la Kikka. Sì, la ragazzina acerba con cui sono stato per quattordici mesi rischiando di finire in galera per pedofilia sei anni or sono. Dopo le varie peripezie della vita che hanno portato me a laurearmi e lei a stare per un po' con un ragazzo più vecchio sia di lei che di me, finendo la scuola e poi a costruirsi un posto di lavoro in Alpitour, ci siamo ritrovati.
Lei in pausa di lavoro, saltando la stagione invernale, io "in cerca di prima occupazione".
Ci siamo visti e sentiti, ci siamo trovati una sera fino alle tre a chiacchierare con amici, e ci siamo trovati a bere qualcosa una domenica pomeriggio al borgo.
Tutto intervallato da silenzi, da periodi senza sentirci.
La cosa era strana, perché sin dalla prima volta che l'ho vista mi è balzata involontariamente in testa una idea balzana, che ho anche messo in un messaggio, poi rimasto riservato, ma che recitava grosso modo così: "Chissà se adesso che siamo cresciuti possiamo recuperare quanto perso allora per gioventù e inesperienza.
Questa cosa mi è sempre rimasta lì sopita, ma il mio inconscio la rimuginava e mi portava, prima che io razionalmente potessi fermarlo a fare cose che cercavano di comunicare a lei questo pensiero.
Comunque la sera del mio compleanno l'ho invitata alla cena, e mi ha fatto molto piacere. Non so se altri se ne sono accorti, ma a parte che sono contentissimo del regalo che mi ha fatto, ma al momento di andarcene, c'è stato un momento di tenerezza inconsueto. Niente di ché, però c'è stato un bacino casto e puro sulla bocca.
E' uno di quei gesti che aspetti ma non vuoi che succedano. Ecco perché il titolo di questo post è Casino al cubo.
E' perché non mi capisco.
Non so come sarebbe la mia vita con la Kikka, ma l'astinenza forzata da rapporti (affettivi e fisici) fa fare cose strane.
Non ne ho parlato ancora con nessuno, ma con qualcuno prima o poi ne parlerò.
Capisco anche che di questo post si capisce poco, sia perché l'ho scritto senza rileggerlo, sia perché siccome sono incasinato io non si può pensare che non lo sia quello che scrivo.
Chi vivrà vedrà.