giovedì 31 dicembre 2009

10 motivi...

... per cui questo è un capodanno di merda


  1. perché la mia macchina è sola soletta in germania
  2. perché ha sia il pieno di benzina che il pieno di metano
  3. perché mi fa male il collo
  4. perché ho ragione e non so se e quando e soprattutto quanti soldi mi risarciranno
  5. perché è andata a monte una 5 giorni a Praga
  6. perché abbiamo rischiato di farci veramente male
  7. perché ha scoperto che anche in germania (nonostante l'immagine che ne abbiamo noi) sono un po' cazzari
  8. perché ha scoperto che anche in germania ci sono persone che non parlano l'inglese
  9. perché a Rosenheim, cittadina della bassa baviera, a portata di scarpe dalla stazione non c'è una birreria degna di questo nome (in realtà neanche indegna, proprio non c'è un cazzo)
  10. perché anche nelle stazioni tedesche non ci sono gli ascensori tra il sottopasso e il binario...

... per cui questo è un bel capodanno


  1. perché nessuno si è fatto male
  2. perché poteva tranquillamente essere in germania in un letto di ospedale con il femore rotto
  3. perché ho due amiche fantastiche, che non mi hanno fatto pesare la cosa
  4. perché ha scoperto che la Grande Punto, con il controllo elettronico della velocità si guida da Dio
  5. perché ha fatto 453km con meno di 25 euro di metano
  6. perché, tutto sommato, la Grande Punto è una grande macchina
  7. perché ha preso il treno di cui tutti parlano, ovvero il DB-OBB che fa Monaco-Verona (ma anche Milano e Bologna)
  8. perché il poliziotto tedesco è gentile, parla l'inglese e ha pure il senso dell'umorismo...
  9. perché alla fine ha incontrato anche persone gentili
  10. perché ci saranno altre occasioni per altri viaggi, per altri amici, per altre esperienze...
  11. perché Praga è ancora lì, e nessuno la porta via. Perché la Brenner Autobahn, è ancora lì, pronta per essere percorsa, in su e in giù. Perché il Marriott Courtyard Flora ci sta ancora aspettando. Perché le guide le abbiamo ancora, e non abbiamo perso la voglia di viaggiare, di conoscere e di girare il mondo....
Oh i motivi per cui il capodanno è un bel capodanno, sono di più che quelli per un capodanno di merda?
Evvai....

venerdì 20 novembre 2009

Birthday wishlist

Alla moda americana, visto che si appropinqua a larghi passi il mio compleanno, propongo a chiunque fosse così magnanimo da volere festeggiare l'evento facendomi un regalo, una wishlist, ovvero una lista di cose che vorrei, tipo lista nozze, in modo da togliere l'imbarazzo di un regalo sbagliato. Questo evita anche l'obbligo mio di apprezzare ogni regalo. Se non sta nella lista, vi prendete il vostro rischio...
Quindi, dettagliando in questo modo:
  • una borsa da fotografo, a baule, in grado di trasportare due corpi macchina, due teleobiettivi grossi, un flash, e due obiettivi normali. È molto opportuno (quasi indispensabile) che le macchine possano stare entrambe dentro con l'obiettivo montato.
  • una radiosveglia. Non è importante che sia radio, e neanche che sia sveglia. L'importante è che proietti sul soffitto o sul muro (o ovunque io lo voglia) almeno l'ora. Se poi si regola da sola con il segnale radio...
  • un cavalletto. Visto l'acquisto compulsivo del teleobiettivo, si è reso indispensabile un cavalletto serio, dato che l'obiettivo da solo pesa quasi un chilo...
passiamo ai libri:
  • Maurizio Pallante, La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL, Edizioni per la decrescita felice, 2009
  • Tina Merlin, Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont, Cierre Edizioni, 2001
  • Giovanni Cenacchi, Lino Lacedelli, K2. Il prezzo della conquista, Mondadori, 2006
ed ora i cd, e i dvd:
  • Enzo Iacchetti, Chiedo scusa al Signor Gaber, Edel Music, 2009
  • Elio e le storie tese, Gattini, Sony BMG Music Ent., 2009
  • Claudio Bisio racconta La buona novella, Einaudi, 2002
Altro? Per adesso è sufficiente...
Se volete prenotare uno dei regali basta commentare la nota su Facebook, o mandarmi una mail!!!

giovedì 22 ottobre 2009

Tango?

Mi invitano a una show di tango. Ore 22.50, in una "balera" poco distante da Brescia.
La mia testa bacata, e tarata dalla voglia di musica dal vivo, pensa a:
- una band che suona dal vivo
- delle luci all'altezza
- magari un impianto dedicato, vista la statura (presunta) dei ballerini.

Qualcosa di sostanzialmente normale nei miei canoni comunque.
Arriviamo al locale, parcheggio comodo, si sale le scale e ci consegnano la drink card. Fin qui normale, quando entrando vedo la solita struttura a balera: divanetti disposti ad anello intorno a una pista rettangolare abbastanza lunga. Evidentemente il posto è nato già latino americano, per il liscio una pista così sarebbe un grosso casino.
Su uno dei lati corti (quello opposto all'ingresso c'è un micropalchetto con in DJ... (nulla contro i dj, in generale, ma aspettandomi un gruppetto che suona...)
Abbastanza casino, gente che balla, musica a un volume decente (quasi basso). Stranamente non c'è l'equalizzazione a sorriso tipica delle discoteche (bassi pompati ma l'impianto non li regge, e alti sparatissimi), anzi, i medio-alti sono un po' spenti, quasi tagliati...
Assorbita la delusione dell'assenza del gruppo che suona (e anche niente impianto dedicato, ovviamente), prendiamo qualcosa da bere. Raramente (men che meno in una discoteca) ho bevuto una piña colada buona, tanto che di solito mi rifugio in un cuba libre o in un semplice coca e whisky. Ma visto che il cocktail-guy sembrava abile ho optato per la piña. Oh, veramente buona...
Arrivano le 22.50, parte l'animazione. Animazione? ma non c'era il Tango? Va bé, sarà l'apertura... Tutti in pista a ballare (tipo ballo del villaggio) una (dico UNA) canzone. 4 minuti. Poi tutto torna come prima.
Dopo un po' c'è il pizza party: pizza gratis per tutti! Come cavallette, il mondo ballerino si fionda al bancone dove divora in pochi minuti le teglie di pizza disponibili. In altrettanti pochi minuti il mondo ballerino ritorna a ballare sulla pista, probabilmente rinfrancato dalle calorie assunte con la pizza.
Alché comincio a preoccuparmi: è quasi mezzanotte, e a parte gli annunci periodici del dj, del tango nessuna traccia. Nella mia testa c'era ancora l'oretta abbondante di spettacolo, per cui, fatti due conti due, la cosa sarebbe andata parecchio per le lunghe.
Dopo un po' (non ricordo gli orari precisi, ma non troppo prima di mezzanotte) tutti fuori dalla pista e arrivano i ballerini.
Odio, ballerini, lei abbastanza carina, ma non statuaria, senza la classica acconciatura "tutta indietro" delle ballerine (che mi fa tanto tanto sexy). Lui. Lui? Un nano, sarà 1,60.... Praticamente con il naso è all'altezza delle tette di lei (e secondo me ci spia dentro). Assomiglia vagamente al padrino. Quasi inquietante nel completo grigio antracite (camicia compresa) e cravatta bordeaux.
Ballano un tango (tremendamente noioso, statico, non c'è un movimento più veloce di quello di un bradipo assonnato.
Applauso scrosciante. Saluto di lui. Saluto di lei. Secondo tango. Decisamente meglio, più dinamico, con delle parti di chitarra e di fisa interessanti (ma devastate dall'impianto palesemente non all'altezza della musica). Applauso, si spengono le luci, riparte il dj, il popolo ballerino ritorna a saltare in pista.
MA COME? TUTTO QUI? Cioè mi sono sciroppato due ore di quattro quarti incalzante (mai un sei ottavi, o qualcosa di diverso), per DUE TANGHI di cui uno PALLOSISSIMO?
Ci beviamo su un altro cocktail (cuba libre fatto ad arte) e ce ne torniamo a casa.

mercoledì 14 ottobre 2009

Ikariam, browsergame

Per un breve periodo, ho ricominciato un Browser Game.

L'esperienza di anni fa di Ogame prima e di Travian poi, seppur molto gratificante, era stata interrotta per brutale mancanza di tempo.
Però un po' mi mancava e quindi un giorno di cazzeggio, ho deciso di cercarmi un nuovo Browser game per dilettarmi un po'. Ravanando qua e là, ho trovato un gioco che, a leggere dalle recensioni, sembrava altrettanto avvincente, ma un po' più lento nello sviluppo. Ovvero un gioco che non necessitasse di più di un paio di visite al giorno.

Tre, due, uno, detto fatto. Registrato al gioco. Una scorsa al regolamento mi fa già girare i maroni: devi segnalare se ti colleghi con rete mobile o da reti aziendali per evitare multiaccount. Sta roba a me sta un po' sulle balle, perché non è che sia una cosa poco comune, al giorno d'oggi, anzi nella pratica non serve a nulla perché se uno fa multiaccount, lo fa segnalando che lo fa.

Cominciamo:
il mondo è un insieme di isole, e tu fondi una cittadina. Le risorse sono legno, vino, cristallo, marmo e zolfo, ma sull'isola ne trovi solo uno. Quindi risulta impossibile vivere in totale autarchia, neanche nei primi tempi. Va bé, mercato, navi mercantili e via.
Però proviamo anche a fare qualche razzia, visto che ci sono degli inattivi. Dopo un paio di razzie, però, qualcuno ha deciso di razziare me, ammazzandomi tutte le mie truppe faticosamente create. Quindi niente 7 giorni di immunità per crescere un po'.
Poi, non sempre si trova in tempi ragionevoli chi commercia con te, quindi crescere è un casotto.
Quindi ho deciso di fondare una colonia. Appena fondata ha una corruzione del 50% (che cazzo vuol dire?), comunque basta creare un paio di cose e la cosa va a posto.
La cigliegina sulla torta è stato quando un mio vicino di isola ha deciso allegramente di mettere 20 soldati a guardia della mia città, mangiando e bevendo a mie spese, facendomi costare i soldati per scacciarli il doppio.
Quindi ho deciso che il gioco non era per niente divertente, e ho semplicemente smesso di giocare.

Riassumendo:
Fattori negativi:
- non posso giocare da solo. Forse il primo giorno sì, ma poi cominci ad avere bisogno di risorse che non puoi avere se non con il commercio.
- non c'è un periodo di immunità: fin dal primo giorno si può essere soggetti a razzie, e il magazzino protegge una quantità infinitesima di materiale
- alcune procedure sono macchinose e secondo me inutile. Per impedire il multiaccount ci sono ben altre procedure, per esempio: tasso fisso (o calmierato) per gli scambi e nessuno scambio fuori mercato.
- pagare dei soldi dà effettivi vantaggi nel gioco. Ovvero hai dei bonus di produzione, puoi acquistare merci da un "banco" (e non da un altro giocatore) e non solo alcune visioni di insieme o la coda di produzione.

Quindi un'esperienza un po' deludente, assolutamente non al livello né di Travian né di Ogame. Comunque è un gioco veloce (alla faccia di chi diceva essere un gioco lento) almeno a livello di Travian, forse un po' meno, ma comunque non è possibile collegarsi solo un paio di volte al giorno.

Sto pensando di progettarne uno io. Tanto in php so programmare, un minimo di esperienza di gioco ce l'ho, un grafico che mi faccia la grafica lo trovo, metto su un server e chi vuole ci gioca...

sabato 10 ottobre 2009

Prostitute

Fai il tecnico? Giri spesso per l'Italia per andare dai clienti? Ti sei chiesto se qualcuno ti sta sfruttando? La risposta è si. Il tuo lavoro è l'evoluzione informatica del lavoro più antico del mondo.

Lavori a degli orari bizzarri

Come le prostitute
Sei pagato per rendere felice il tuo cliente
Come le prostitute
Il tuo cliente paga tanto, ma è il tuo padrone che intasca
Come le prostitute
Sei pagato all'ora, ma i tuoi orari non arrivano fino a quando il lavoro è finito
Come le prostitute
Anche se sei bravo, non sei mai fiero di quello che fai
Come le prostitute
Sei ricompensato se soddisfi le fantasie del cliente
Come le prostitute
Ti è difficile avere e mantenere una famiglia
Come le prostitute
Quando ti domandano in che cosa consiste il tuo lavoro, tu non puoi spiegarlo
Come le prostitute
I tuoi amici si allontanano da te e resti solo con gente del tuo tipo
Come le prostitute
È il cliente che paga l'hotel e le ore di lavoro
Come le prostitute
Il tuo padrone ha una gran bella macchina
Come le prostitute
Quando vai in "missione" da un cliente, arrivi con un gran sorriso
Come le prostitute
Ma quando è finito, sei di cattivo umore
Come le prostitute
Per valutare le tue capacità ti sottopongono a dei terribili test
Come le prostitute
Il cliente vuole pagare sempre meno e tu devi fare delle meraviglie
Come le prostitute
Quando ti alzi dal letto dici "Non posso fare questo per tutta la vita"
Come le prostitute

lunedì 5 ottobre 2009

IGNobel

"La Scienza che prima fa ridere e poi pensare"
Sono stati assegnati gli IGNobel 2009. Sono premi che vengono assegnati ad Harvard ogni anno alla vigilia della consegna dei premi Nobel, ma le ricerche qui premiate non sono meno serie, magari solo più divertenti e più inutili.
Ecco quindi i premi di quest'anno:
  • PREMIO PER LA MEDICINA VETERINARIA a Catherine Douglas e Peter Rowlinson della Newcastle University, che hanno mostrato che le mucche che hanno un nome producono più latte di quelle che non ce l'hanno (il nome)
  • PREMIO PER LA PACE: Stephan Bolliger, Steffen Ross, Lars Oesterhelweg, Michael Thali e Beat Kneubuehl dell'università di Berna per la determinazione in via sperimentale del fatto che sia meglio ricevere una bottiglia di birra in testa piena o vuota.
  • PREMIO PER L'ECONOMIA ai direttori delle quattro banche Islandesi (protagoniste di un crack senza precedenti) che hanno dimostrato che le banche piccole possono essere rapidamente trasformate in grandi banche e viceversa e per la dimostrazione che la stessa cosa si può fare con una intera economia nazionale.
  • PREMIO PER LA MEDICINA a Donald L. Unger, di Thousand Oaks, California, USA, per lo studio di una possibile causa dell'artrite alle dita, scrocchiandosi le dita della sola mano sinistra (ma mai della destra) ogni giorno per più di SESSANTA (60, sei zero) anni.
  • PREMIO PER LA FISICA: Katherine K. Whitcome dell'Università di Cincinnati, USA, Daniel E. Lieberman della Harvard University, USA, e Liza J. Shapiro della Università del Texas, USA, per la dimostrazione analitica del motivo per cui le donne incinte non si ribaltano.
  • PREMIO PER LA LETTERATURA alla polizia Irlandese, che ha dato più di 50 multe al signor Prawo Jazdy, che in polacco vuol dire PATENTE DI GUIDA
  • PREMIO PER LA PROTEZIONE CIVILE: Elena N. Bodnar, Raphael C. Lee, e Sandra Marijan di Chicago, Illinois, USA, che hanno inventato un reggiseno che in emergenza possa essere convertito in due maschere antigas, una per la proprietaria del reggiseno e una per qualcuno vicino.
  • PREMIO PER LA MATEMATICA: Gideon Gono, governatore della Banca Centrale dello Zimbabwe, per l'insegnametno di una grande quantità di numeri dal molto piccolo al molto grande, stampando con la propria banca banconote da un centesimo di dollaro ($0,01) a centomila miliardi di dollari ($100,000,000,000,000).
  • PREMIO PER LA BIOLOGIA: Fumiaki Taguchi, Song Guofu, e Zhang Guanglei della Kitasato University di Sagamihara, Japan, per la dimostrazione che i rifiuti umidi possono essere ridotti del 90% in massa usando batteri estratti dalle feci dei panda giganti.
Ricordiamo, alla memoria, i tre premi italiani della storia degli IGNobel, mostrando quindi che la ricerca italiana funziona:
  • IGNobel per la nutrizione 2008; Massimiliano Zampini aveva dimostrato che alterando elettronicamente il suono prodotto dalla masticazione delle patatine, queste sembravano fresche anche se erano asciutte
  • IGNobel per la psicologia 2003: la Sapienza di Roma ha effettuato uno studio sulle semplici e uniche personalità dei politici.
  • IGNobel per la chimica 2000 l'Università di Pisa ha scoperto che dal punto di vista biochimico l'amore provoca le stesse reazioni di un disturbo ossessivo-compulsivo.

Facebook in Latino

Quelli di Facebook non hanno proprio una sega da fare: hanno tradotto tutti i loro testi in latino!!!
Carina l'idea, anche se bisognerebbe chiarire almeno un paio di cose:
  • come coniugare i termini non traducibili in latino, per esempio i nomi propri o i cognomi? Come faccio a dire la casa di Johnny? Oppure La traduzione latina di Facebook?
  • come tradurre "indietro" i termini nati dopo il latino? Con i termini italiani ok (quasi sempre), ma con le tante contaminazioni inglesi della lingua italiana come si fa? Vi prego non traducetemi mouse con mus, o muscŭlus...
  • Come cazzo si fa con la tastiera italiana a mettere le brevi e le lunghe?

giovedì 17 settembre 2009

Grande Punto, grande comfort

Ed eccoci a parlare del grande comfort della Grande Punto. Se devo riassumere la sensazione di guida della GP in una parola, questa è morbidezza.
Grazie al servosterzo elettroattuato, si guida con un dito in ogni situazione, in manovra come in autostrada. È facile da guidare, non si comporta mai in maniera brusca anche se sollecitata pesantemente. In alcuni casi, tirata veramente a canna, nelle curve della strada Edolo-Vezza, tende un po' al sottosterzo, ma anche in quei casi in maniera progressiva. Un leggero aumento della angolatura dello sterzo risolve il problema senza patemi. Ed ora i dettagli:

Motore

1.4 litri, aspirato, ibrido benzina-metano. 77Cv, in entrambe le configurazioni, la sensazione è che a metano la coppia massima sia leggermente inferiore.
Un motore estremamente parco nei consumi (a metano più di 25 km con un euro di gas) non può essere brillante. Quindi non aspettatevi partenze a razzo o accelerazioni brucianti. Complice anche una frizione un po' difficile da gestire (forse arrivando da una frizione alta e di lunga corsa come quella della Punto vecchia, è anche un po' colpa dell'autista) le riprese sono tranquille. Soffre un po' in salita, ma tenendola allegra (sopra i 3000, per intenderci) reagisce bene. Fatica parecchio nelle riprese in velocità (ci mette una vita dai 100 ai 130), ma da una macchina pesante rispetto alla cavalleria era da aspettarselo.

Dotazione e assemblaggio

Le plastiche sono di buona qualità assemblate bene. Per ora non scricchiola nulla, neanche sul pavé e neanche premendo su ogni parte della plancia. La dotazione di serie della versione migliore a metano è buona, ma mancano i vetri posteriori elettrici e il bracciolo sul sedile anteriore, che sarebbe veramente comodo, soprattutto sui viaggi lunghi. Inoltre gli specchi non si ritraggono automaticamente, ma "alla vecchia" tirandoli con una mano. La cosa può essere scomoda in situazioni di passaggi stretti in solitaria

Blue and sound

Che dire, quasi il miglior pacchetto audio e multimedia che si possa pensare. Utilizzando un sistema embedded con montato Windows Mobile 6.0 fornisce in un botto solo:
  • connettività bluetooth con ogni telefono compatibile, quindi vivavoce a manetta
  • legge i messaggi in arrivo (ma non con tutti i telefoni)
  • ha un sistema di gestione vocale, quindi basta premere un bottone e dire "chiama gino" perché il sistema cerchi Gino nella rubrica e, se presente, lo chiami.
  • un media player, con tutte le funzioni tipiche di un media player, a partire dalla riproduzione di file mp3, alla ricerca ecc. ecc. il tutto attuato, volendo, con comandi vocali.

Disposizione dei comandi

Qui qualche appunto si può portare. I comandi di specchi e alzacristalli elettrici anteriori lato guidatore sono un po' scomodi, e quasi difficili da raggiungere. Sarebbe opportuno che tutti si mettessero d'accordo sulla posizione reciproca di tachimetro e contagiri. Sulla Zafira e sulla Punto sono invertiti rispetto alla GP. Non che la cosa sia drammatica, ma abbasserebbe di molto il tempo di adattamento tra una auto e l'altra.
Comoda sia la posizione dell'autoradio che quella del clima manuale, raggiungibile comodamente sia dal guidatore che dal passeggero.
Due parole invece sulla presa USB del sistema Blue and sound. Cazzo, funziona solo con il cassettino aperto! Devo trovare una presa USB a pipa in modo da riuscire a lasciare il chiavettone nel bauletto...

In conclusione

Sono soddisfatto dell'acquisto. Non sono uno sportivo dentro e la macchina corrisponde sostanzialmente ai requisiti che mi ero dato, che sostanzialmente erano 2: bassi consumi, comodità. Ci siamo, con entrambi!

martedì 15 settembre 2009

Il parto del cambio auto...

Problema: devo andare a Milano in macchina. La punto, con all'attivo 170000km non può reggere 190 km/giorno+200/settimana per molto.
Soluzione a breve termine: Uso la Zafira dei miei
Soluzione a lungo termine: Cercare una macchina.

I "requisiti di progetto" erano:
  1. bassi consumi (e relativo basso inquinamento)
  2. una certa sicurezza in autostrada (quindi niente citycar o similia)
  3. possibilità di avere il cruise control (indispensabile per i tragitti in autostrada)
  4. comodità anche per eventuali ride di tanti chilometri in pochi giorni (vedi le vacanze fatte in Spagna e Croazia)
più tutte le comodità (5 porte, chiusura centralizzata, ABS, airbag) che vengono agratis con una macchina di una certa dimensione.

Per il requisito uno, la scelta è cascata su una macchina a gas, metano o GPL, che permette anche di usufruire di una pila di incentivi stato-regionali.
Quindi, dopo un rapido giro su Internet è partito il giro (meno rapido, visti anche i miei orari di maggio) delle concessionarie.
Nell'ordine più o meno cronologico:
  • Citroen: se gli avessi lasciato lì la Punto e 11900 euri, mi avrebbero allegramente quando immediatamente consegnato una C3 1200GPL, full optional. Ma se fossi tornato il giorno dopo non avrei trovato quella macchina, sicuramente non a quel prezzo. Sottinteso c'era che quasi quasi non avrei trovato neanche la concessionaria...
  • Chrysler: ci sono andato solo perché era attaccata alla Citroen. Mi ha sconvolto la bassa qualità delle plastiche degli interni, senza costare significativamente meno della Citroen.
  • Ford: la Fiesta GPL avrebbe potuto essere una valida alternativa. Prezzo onesto, qualità costruttiva, ma un danno: tempi di consegna eterni. Ovvero niente macchina fino ai primi di ottobre. Decisamente troppo
  • Opel: la Corsa non mi dispiaceva, ma non non c'era il colore che volevo (o meglio c'era, ma solo la versione metallizzata che rendeva il rosso praticamente un bordeaux...)
  • Peugeot: mica male il 207, ma anche qui, con i tempi di consegna non c'eravamo: metà settembre...
  • Renault: molto gentili, ma anche lì le offerte non erano definitive, i prezzi non troppo chiari, mancava un preventivo ufficiale, ma solo qualche cifra scarabocchiata su un preventivo fatto su una macchina non gpl...
  • Fiat: la cosa che più mi ha attirato della Grande Punto è stato il motore. Un motore progettato ibrido benzina-metano, non un motore a benzina con l'impianto a metano (o a GPL), come praticamente tutti gli altri. La stessa Matiz, propagandata in Italia come dotata di serie di impianto a GPL, arriva in Italia come auto a benzina e gli viene montato successivamente l'impianto a gas. Mi piaceva il colore, mi piace la linea, anche se non mi convince eccessivamente il frontale.
Morale della favola, via dal cugino di mia mamma Enzo, e ordinata la Grande Punto Dynamic, aggiunto il controllo elettronico della velocità di crociera, il pacchetto blue&sound e gli specchietti retrovisori riscaldati anti-appannamento. Tempo di consegna: meno di due mesi: ordine il 1 giugno, consegna il 29 luglio. Totale 14500 euro.
21000 di listino, 3000 di sconto metano, 1500 di sconto rottamazione, il resto sconto di concessionario e casa.
A presto la recensione...

lunedì 7 settembre 2009

Trasporti e treni inglesi, a confronto con i treni italiani

Essendo di viaggio a Londra, e stante la mia passione per i parchi di divertimento, come il primo articolo della serie recita, ho deciso di andare a Thorpe Park per una giornata al parco.
Come ci si arriva?
Il sito, chiarissimo, riporta le alternative possibili.
Una era in treno. Si dice, treno da Londra ogni mezz'ora, poi l'autobus ogni mezz'ora. Andata e ritorno nello stesso giorno 12,5£, poco meno di 15 euro.
Arriviamo al confronto. Arrivo in stazione Waterloo alle 8. La biglietteria è di fronte all'uscita della metropolitana. Una voce sintetica annuncia il primo cassiere libero (per inciso, 8 casse aperte, su 16 disponibili, coda di 15 minuti). Chiedo i biglietti, 2 minuti dopo sono fuori, il cassiere mi dice che se corro (sono nel frattempo le 8.17) riesco a prendere il treno in partenza alle 8.20 e mi dice anche il binario. Io devo aspettare il resto del mondo che viene con me, quindi prenderemo non il treno dopo ma quello dopo ancora.
Una volta deciso di partire, il tabellone (sarà largo come minimo 40 metri, alto 3) riporta, oltre alla destinazione finale, in maniera chiara e in una botta sola, la destinazione, il binario, l'orario di partenza e tutte (dico tutte) le destinazioni intermedie del treno.
Trovato il binario (con 20 minuti di anticipo) è arrivato il treno, la gente è scesa dal binario OPPOSTO, e siamo saliti noi.
Il treno era praticamente deserto, con alcuni gruppetti palesemente diretti a Thorpe Park. Nonostante non fosse troppo necessario l'aria condizionata funzionava. Il treno non aveva finestrini apribili. I sedili erano puliti, non c'era la puzza di morto dei treni italiani.
Una cosa che mi ha incuriosito molto: niente linea aerea, ma terza rotaia a lato dei due binari "principali". Arrivo in orario, molte frecce per la direzione del parco, 3 autobus che ci hanno caricato tutti senza stiparci in maniera schifosa.


Adesso facciamo lo stesso viaggio, da Milano a Peschiera per Gardaland.
Arrivi in metropolitana, stazione centrale. Devi farti 4 piani di scale (poche scale mobili). Capiti in una sorta di cattedrale, praticamente deserta, dove cominci a guardarti in giro, non trovi la biglietteria. Vedi un microcartello, che ti indica la biglietteria. Non ho mai frequentato la biglietteria della Centrale, ma dubito ci siano sistemi fichi per segnalare il primo sportello libero. Ti fanno il biglietto, ti fanno strane domande sul tipo di treno, comunque per una andata e ritorno ti scuciono quasi 30 euro. Soprattutto devi dirgli a che ora vuoi partire, e a che ora vuoi tornare. Sali altri 3 piani di scale (utilizzando dei tappeti obliqui, che ti costringono a un inutile zig zag. Ti trovi in un atrio, enorme. Non vedi uno straccio di pannello informativo, e non vedi neanche i treni (e, memore delle rampe di scale fatte, ti chiedi se dovrai farne ancora). Seguendo la folla, trovi i treni. Il tabellone delle partenze (5m x7m, a 10 metri da terra) è dalla parte opposta della stazione. Il tuo treno parte, nella migliore delle ipotesi con 10 minuti di ritardo, e ne accumulerà altri 10 in un'ora di viaggio. È sporco, non va l'aria condizionata e non ci sono finestrini da aprire. Al tuo posto prenotato c'è un pendolare incazzato, che si deve alzare per farti posto, e comincia a parlarti male delle ferrovie italiane, e dei guasti che i treni hanno tutti i giorni, provocando la convergenza dei tuoi arti superiori in zona inguinale.

Se per caso arrivi a Peschiera dopo le dieci e prima delle 7, devi prendere un taxi, perché dell'autobus gratuito, neanche traccia...

mercoledì 2 settembre 2009

Gardaland, Gardaland, era meglio se andavamo tutti quanti a Gardaland!

Ovvero, un confronto tra i parchi di divertimento che ho visitato quest'estate.

Mirabilandia


Tipico parco in zona marina. I giochi d'acqua sono veramente d'acqua (nel senso che non si limitano a qualche spruzzo, ma si scende veramente lavati) e "allegato" al parco, anche se a pagamento c'è un abbozzo di acquapark con spiaggia, piscine e scivoli, a mio parere poco più di una Proof of Concept (una prova per vedere se vale la pena investire lì).
Sicuramente superiore a Gardaland nei Roller Coaster, ma manca della storia che Gardaland ha alle sue spalle, come parco di ambientazione. Manca una dark ride a livello dei Corsari (assolutamente imbattibile) e manca una zona bambini degna di questo nome.
Fantastica l'ambientazione di Reset (ambientata in una New York devastata da una guerra atomica) ma l'attrazione in sé non è sto gran ché. Le pistole hanno un laser in punta, ma manca un po' di fumo per rendere visibile fascio del laser.

Katun


Lungo, veloce ed eccitante. L'inverted roller coaster più veloce d'Italia, ha dalla sua alcune figure acrobatiche molto esaltanti. Spettacolare il cobra roll e l'inline twist partendo dalla salita in uscita dal primo loop.

i-Speed


Che dire, il migliore launched roller coaster italiano. 0-100 in 2.3, propulsione elettronica grazie a un motore sincrono lineare. Un po' bastardo, perché il primo metro si fa con tranquillità e il motore lineare si inserisce dopo un secondo circa da quando si comincia a muoversi. Bello il top hat iniziale, peccato non abbia i 270° in discesa, e anche i salti a zero-g. Tutto sommato soddisfacente, anche se soffre parecchio di gioventù, è stato parecchio fermo nei due giorni della mia visita al parco...

Conclusioni


Parco interessante, costa poco, soprattutto se si sfrutta la possibilità dell'ingresso gratis il secondo giorno. Mappa come al solito confusionaria, e anche alcuni passaggi all'interno del parco non sono sufficientemente ampi e segnalati.


Thorpe park


Ambientazione pari a zero, nulla che neanche ricordi da distante l'area old-west o l'albero di Prezzemolo di Gardaland. È chiaro che qui si viene solo ed esclusivamente per l'adrenalina, e il parco è rivolto praticamente solo agli adrenalinici. L'unica dark ride (X:\no way out) è in realtà un piccolo roller coaster in retromarcia, completamente chiuso al buio. Peccato che però non puoi stare senza le luci di emergenza delle uscite, percui l'effetto buio completo vada abbondantemente a troie... Spettacolare per accelerazione e sensazioni "Rush", una riedizione potenziata della vecchia altalena (25 metri, 80 km/h, 4 g). Eterne le code, come minimo 45 minuti. Nulla di particolare l'inverted (Nemesis Inferno).

Stealth


Che dire dell'edizione europea di Kingda-ka. Gli manca metà della velocità e dell'altezza, ma è fantastica. L'accelerazione idraulica è persino più cattiva di quella elettronica di i-Speed, e il top hat (7 metri più alto e con un passaggio più lento) permette di spaziare intorno con la vista, e di cagarsi addosso abbastanza quando scendendo non vedi la pista davanti a te...

Saw - the ride


Ci hanno dato dentro con l'ambientazione, a partire dalla coda... Spettacolare la prima parte, in dark ride, con dei faretti messi in posizioni tattiche, che danno la sensazione (anche dalla seconda fila) di finire dentro le scene del film... Niente di ché invece il tuffo oltre i 90 gradi, troppo breve per accorgersi di essere oltre la verticale...

Conclusioni

Ne stiano alla larga i deboli di cuore e i sofferenti di vertigini. Nulla che possa fare al caso loro, ma avanti chi vuole l'adrenalina. Non sono riuscito a fare almeno tre attrazioni che voglio fare, quindi dovrò tornarci...


Gardaland


Prima che parco adrenalinico, è un parco di ambientazione. Impagabile l'area corsari e l'area old-west. Secondo me imbattibile la dark ride dei corsari, e ricordiamo che Magic Mountain è stato il primo roller coaster con inversioni in Italia. Nel 1985. Con i nuovi treni è aumentata la comodità, e secondo me anche un po' di scorrevolezza. Blue Tornado (con il suo doppio inline in uscita dal sidewinder) sempre spettacolare. Risente un po' del cambio di proprietà, ma è cadidato per rimanere il miglior parco di divertimenti italiano, anche perché pare che la nuova proprietà stia già pensando a un roller coaster per il 2011...

martedì 1 settembre 2009

Considerazioni dalle ferie

è da quando sono in ferie, causa cambio lavoro (ovvero dal 24 di luglio), che rimugino su un po' di cose da scrivere, su qualche considerazione da fare, su qualche opinione-recensione da condividere.
Ora che le ferie sono quasi finite, anche le pensate hanno raggiunto un livello di maturità tale da poter essere condivise.
Non tutte in una volta, però.
Una alla settimana, con calma.
Giusto per essere un po' bastardo, vi anticipo i titoli, poi in ordine sparso le cose verranno.
  • Gardaland, Gardaland, era meglio se andavamo tutti quanti a Gardaland!
  • Grande punto, grande comodità
  • Londra, da turista
  • Trasporti e treni inglesi, a confronto con i treni italiani

martedì 23 giugno 2009

Amiche per l'abruzzo

A parte la finalità benefica (pare che siano stati raccolti circa 1.500.000 euro), era un concerto da non mancare.
E, a parte alcuni momenti, ha confermato le attese.
Partiamo dagli appunti (pochi).
Il primo è per gli artisti. Non è che il fonico della Pausini sia un cane e non sa tirare fuori il suono di una batteria. Insomma, se non è la tua batteria (o il tuo ampli di basso o chitarra, o la tua tastiera) è comunque uno strumento di alto livello, amplificato come si deve. Insomma, hanno praticamente cambiato tutta la strumentazione a ogni cambio palco, lasciando ogni volta qualche minuto di pausa. Un plauso ai tecnici che si sono dati da fare alla stragrande, ma questo si poteva evitare.
Il secondo è per San Siro. Non è largo abbastanza per montare un palco girevole che avrebbe agevolato non poco tecnici e artisti, anche se mi dicono che riduca di molto lo spazio di chi suona.
Il terzo (e ultimo) per Anna Oxa. Uno spettacolo pessimo, pezzi e arrangiamenti incomprensibili e totalmente fuori luogo. Fischiatissima, e con piena ragione, dal pubblico. Ha anche richiesto 20 minuti di tempo per il cambio palco, metà dei quali spesi dai suoi musicisti ad accordare gli strumenti.
Ora le note positive.
La prima: i duetti-terzetti-quartetti-quintetti. Assolutamente spettacolare. La Nannini che canta "La solitudine" e le si addice alla stragrande. "E poi" cantato da Giorgia ed Elisa. Coraggioso il terzetto Marina Rei (batteria), Carmen Consoli (basso), Paola Turci (chitarra). Hanno tenuto il palco per 20 minuti come grandi musiciste, oltre che come grandi cantanti.
La seconda: chi ha messo nome e faccia, ma non è venuta. Penso a Iva Zanicchi, Wilma de Angelis, Amanda Lear, Milva, Nilla Pizzi. Tutta gente famosa ma un po' vecchia (non ne abbiano a male) che avrebbero fatto molto probabilmente la figura che ha fatto la Oxa (vedi sopra). i può appoggiare una iniziativa senza volere per forza esserci.
E tre: chi, pur non avendo mai visto uno spettacolo tipo San Siro neanche lontanamente ha saputo tenere il palco. Penso a Irene Fornaciari (che voce), Karima, L'aura (che aveva già sentito San Siro aprendo il concerto del Liga, anche se fischiatissima), Arisa (sebbene tutti la snobbano, ha cantato con tutto lo stadio, da pelle d'oca, senza sbagliare un attacco). Complimenti.
Quarto. L'idea, grandiosa ma quasi irrealizzabile, di un evento del genere. A chi l'ha inventato, progettato e realizzato grazie. Un concerto che entrerà nella storia della musica italiana.
E io c'ero!


Aggiornamento
Marco, che fa il fonico professionista e che ci ha aiutato nelle feste dell'estate, era SUL PALCO a gestire i cambi palco.
In merito all'appunto uno, mi ha fatto notare che tutto era fatto in modo che, soprattutto i grandi nomi, non potessero lamentarsi di nulla. Ovvero 13 mixer di sala, 8 mixer di palco, 10m x3m di cablaggi. Ogni top name aveva la sua produzione (fatta di fonico di sala, fonico di palco, strumenti, amplificatori, microfoni ecc.). I suoni gestiti da ogni mixer di sala, come L-R finivano dentro una matrice che mixava il tutto e lo mandava al PA. Ovviamente V-DOSC, ovviamente Agorà.

mercoledì 10 giugno 2009

Segretario? Tanto sbattimento e pochi riconoscimenti...

Ritorno al lavoro devastante dopo la tre giorni elettorale.
Facile fare un bilancio, ampiamente negativo.
Ma, con l'ottimismo che mi ha sempre caratterizzato (ma che negli ultimi tempi si è un po' nascosto), voglio raccontare prima le cose positive.
La prima è comunque una esperienza umana formante, il confronto anche con quella "politica" che sembra così distante dai cittadini, e che invece nei seggi (nella forma e nelle persone dei rappresentanti di lista) si avvicina ai cittadini, e che fondamentalmente rende uguali tutti i posti, mare o montagna, città o piccoli paesi, i seggi sono tutti grandi uguali e hanno tutti la stessa importanza.
Gli scrutatori erano gente conosciuta, con cui è stato piacevole chiaccherare e anche i piccoli incidenti di seggio (il tizio che non trovava una scheda che aveva in mano, l'elettore che voleva inserire la matita nell'urna, pensando peraltro di fare una battuta carina, i conteggi comunque complicati, con almeno 42 casi diversi) e l'inesperienza (obbligata, visto che era la prima volta) sono state accolte comunque con comprensione.
Però, c'è sempre un però, e in questo caso è enorme.
Tanta tensione. I conti che non tornano. Il terrore di non aver conteggiato correttamente i casi speciali. Comunque la prospettiva (ricordata praticamente ad ogni pagina delle istruzioni) di strascichi penali. Le ore ed ore passate a scrivere cose in duplice, triplice, quadruplice copia, che comunque mai nessuno leggerà.
Il tutto per 170 miseri euro, fortunatamente esentasse.
Insomma, non ne vale la pena.

giovedì 4 giugno 2009

The show must go on

è sempre brutto quando una esperienza finisce. Ma spesso conoscere i motivi e pilotare il modo con cui finisce, aiuta a superare la discontinuità.
Ci si può preparare psicologicamente ad affrontare il cambiamento.
Quando le cose vengono calate dall'alto, con motivazioni futili, nella migliore delle ipotesi, senza spiegazioni né comunicazioni decenti.
Quando non ci sono né se, né ma, quando non puoi proprio farci niente.
In questi casi la malinconia, quasi la depressione è d'obbligo.
Sembra quasi che nulla di quello che si è costruito, programmato e pensato si potrà fare, perché qualcuno ha deciso così.
Ma "the show must go on".
Le persone conosciute stanno ancora bene, e non abitano distante.
Esistono i telefonini, la mail, skype e Facebook.
Brescia è piccola e ci sono tanti posti belli per un aperitivo.
Le piste ciclabili si possono fare ancora in gruppetto.
Sarà un occasione per conoscere nuove persone, e perché no, anche magari una persona che diventi speciale.
Quindi, aprite il sipario e che lo spettacolo continui: ce ne deve essere (e ce ne sarà) per tutti (di spettacolo)!

mercoledì 3 giugno 2009

Trasloco e pulizie

Ieri devastazione!
Spostato letti, pulito tutto un appartamento, comprato una marea di minchiate e ci siamo resi conto di avere un occhio "metrico" che funziona malissimo! Abbiamo preso una prolunga di 5 metri che doveva essere almeno di 10, e la copertura della terrazza che pensavamo essere 3*2 era esattamente 6*3, quindi al posto di un rotolo di stuoina bisognava prenderne due!
Comunque tutto ok, la casa nuova è spettacolare (a parte le 8 rampe di scale).
Non ho provato il panettiere sotto casa, per paura che faccia le brioches troppo buone e io riesca a separarmene!!!

lunedì 1 giugno 2009

Cambiamenti in corso

Era ormai diventata una routine, quasi noiosa.
Sveglia, colazione, autobus, treno, stazione, casino, lavoro...
Poi passeggiata, metropolitana, stazione, corsa sulle scale della Centrale, treno, autobus, cena, nanna.
Un po' alienante, ma efficace. E un bello stipendio a fine mese sul conto.
Poi la Regione ha deciso di metterci un po' di pepe. E anche don Amerigo. E anche i miei datori di lavoro.
Ma non tutti insieme... Prima la Regione, poi don Amerigo, poi i miei capi.
Prima cambio orario, delirio, ritardi, treni soppressi, incontri (inutili) in regione.
Poi don Fabio che va via, e serve cercare una casa nuova.
Poi il progettino impegnativo: 67 ore di straordinario in meno di due mesi. Sabati, domeniche, primo maggio.
Quindi si decide di comprare una macchina nuova, che consumi poco e si pensa a come e dove spendere i giorni di ferie guadagnati in due mesi di straordinari.
La prima idea è Londra, ma poi mi piacerebbe visitare Berlino, Vienna, Madrid. E perché no, tornare a Parigi, Siviglia...
Poi dove al mare? e soprattutto con chi?

sabato 23 maggio 2009

Perché faccio paura?

Va bé che sono grande e grosso, va bé che ero anche stanco morto e un po' incazzato, ma non pensavo di fare quell'effetto....
Giovedì sera alla festa di primavera, nel mezzo del casino, tutti con cocktail in mano, può capitare di andare a sbattere contro qualcuno, ma non puoi passare il tempo a chiedere scusa.
Beh, ben 4 persone, pur avendo sbattuto contro di me senza versare quello che avevo in mano (anzi 2 mi hanno sgomitato a sinistra, dove non avevo il bicchiere), hanno chiesto scusa con fare intimorito.
Io non sono cattivo....

giovedì 30 aprile 2009

e alla fine l'ho rivista.

Dopo tanto tempo sono riuscito a prendere il treno delle 18.05.
Dopo tanto tempo ho ripreso la metro alle 17.45.
Dopo tanto tempo eravamo sulla stessa metro.
Non so come mai mi avesse colpito, allora, forse i capelli mossi, con i colpi di sole, forse il viso simpatico, l'aria un po' trasognata e un po' stressata...
Per molte sere ho pensato se fosse il caso provare un approccio,ma la mia tremenda timidezza mi ha bloccato.
E a questo punto la domanda:
meglio un tentativo culminato in un due di picche o un non tentativo affatto??