martedì 16 maggio 2023

Elezioni comunali 2023

Laura Castelletti, complimenti.

Premiata al primo turno con un eclatante 54,85%, frutto di un gruppo di liste civiche che ha tirato e non poco, e di una campagna elettorale che non è scivolata nella risposta becera agli attacchi beceri di Fabio Rolfi e dei suoi sodali. Che, nonostante lo schieramento dell'intero governo nazionale, non riescono a sovvertire una tendenza causata da 5 anni di pessima amministrazione tra il 2008 e il 2013. 

Sono passati 10-15 anni, ma il ricordo di quella stagione politica è evidentemente ancora molto vivo. Non è servita la campagna elettorale "da civico" di Rolfi (i simboli di partito sono stati decisamente assenti fino alla definizione delle liste, e la sua campagna elettorale è partita molto, ma molto tempo prima) per riabilitarlo agli occhi degli elettori, che non sono ritornati a votarlo, continuando ad andare al lago piuttosto che ai seggi (oddio, al lago quest'anno era dura vista il tempo. Magari saranno andati a visitare uno dei musei riaperti dal duo Del Bono-Castelletti).

Si temeva uno spostamento verso Rolfi dell'elettorato cattolico, visto il profilo di Laura Castelletti, ma questo non c'è stato. 

Vediamo i dati assoluti, che dicono molto di più delle percentuali. Suggerisco di leggersi l'analisi fatta 5 anni fa, a cui farò ampio cenno.


Il primo fatto degno di nota è la debacle degli "altri". Quest'anno c'erano solo 4 candidati sindaco (ce ne era un quinto ma non è riuscito a raccogliere le firme necessarie) a differenza degli 8 del 2018. Raccolgono comunque quasi 5000 preferenze in meno rispetto agli "altri" del 2018, favorendo ancor di più rispetto al 2018 una vittoria al primo turno.

Si liberano quindi 4806 voti, più 969 nuovi votanti (dati dall'aumento di 2852 elettori). Questi vanno per due terzi al centro destra e per un terzo al centro sinistra. Una parte dei 2852 nuovi elettori sono sicuramente naturalizzazioni di cittadini stranieri, che sono stati coinvolti in massa da Rolfi (in particolare la comunità pachistana e la comunità Sikh), ma non è stato sufficiente. 

Il secondo fatto da notare è che Laura Castelletti conferma l'elettorato che fu di Emilio Del Bono (e suo, dal secondo turno del 2013 e nel 2018). Sempre circa 45000 voti, che vengono mantenuti dal centro sinistra bresciano. Non c'è stata la temuta emorragia di voti dovuta al profilo non proprio aderente all'elettorato cattolico e al primo candidato non del PD (e predecessori) dal 1998. 

Il centro destra recupera una parte dell'elettorato, ma non è la parte che diserta le urne dal 2013. Ha recuperato la "galassia" dell'estremismo di destra (non ci sono state liste di Casa Pound, Forza Nuova e Il Bigio - Pro Brixia che nel 2018 presentavano addirittura un candidato sindaco) mentre non inverte la deriva nazionale il movimento 5 stelle che in 5 anni ha perso tre quarto dei voti. Rimane irrilevante con i suoi 300 voti il PCI.

Le considerazioni finali ricalcano quelle di 5 anni fa: il centro destra non sa rinnovarsi, continua a presentare ricette vecchie e decotte, già bocciate dai suoi elettori, che non si sono spostati sul centro sinistra, ma hanno rimpolpato il popolo dei non votanti. La stessa scelta di Rolfi come candidato sindaco incarna questo ragionamento: candidando un altro esponente della giunta Paroli e riproponendo alcuni dei provvedimenti di quella giunta (1000 euro ai nuovi nati, tra le altre) di sicuro non sono adeguate ai tempi. 

Una ultima considerazione:

Azione-Italia Viva-Più Europa hanno raccolto un ottimo 7.04%, tallonando la Lega e quasi doppiando Forza Italia. Siamo riusciti ad eleggere in consiglio tre persone molto valide: Fabrizio Benzoni, Francesco Tomasini e Luca Pomarici. Buon lavoro a loro, e a noi che dovremo supportarli nel loro lavoro per i prossimi 5 anni.