martedì 16 maggio 2023

Elezioni comunali 2023

Laura Castelletti, complimenti.

Premiata al primo turno con un eclatante 54,85%, frutto di un gruppo di liste civiche che ha tirato e non poco, e di una campagna elettorale che non è scivolata nella risposta becera agli attacchi beceri di Fabio Rolfi e dei suoi sodali. Che, nonostante lo schieramento dell'intero governo nazionale, non riescono a sovvertire una tendenza causata da 5 anni di pessima amministrazione tra il 2008 e il 2013. 

Sono passati 10-15 anni, ma il ricordo di quella stagione politica è evidentemente ancora molto vivo. Non è servita la campagna elettorale "da civico" di Rolfi (i simboli di partito sono stati decisamente assenti fino alla definizione delle liste, e la sua campagna elettorale è partita molto, ma molto tempo prima) per riabilitarlo agli occhi degli elettori, che non sono ritornati a votarlo, continuando ad andare al lago piuttosto che ai seggi (oddio, al lago quest'anno era dura vista il tempo. Magari saranno andati a visitare uno dei musei riaperti dal duo Del Bono-Castelletti).

Si temeva uno spostamento verso Rolfi dell'elettorato cattolico, visto il profilo di Laura Castelletti, ma questo non c'è stato. 

Vediamo i dati assoluti, che dicono molto di più delle percentuali. Suggerisco di leggersi l'analisi fatta 5 anni fa, a cui farò ampio cenno.


Il primo fatto degno di nota è la debacle degli "altri". Quest'anno c'erano solo 4 candidati sindaco (ce ne era un quinto ma non è riuscito a raccogliere le firme necessarie) a differenza degli 8 del 2018. Raccolgono comunque quasi 5000 preferenze in meno rispetto agli "altri" del 2018, favorendo ancor di più rispetto al 2018 una vittoria al primo turno.

Si liberano quindi 4806 voti, più 969 nuovi votanti (dati dall'aumento di 2852 elettori). Questi vanno per due terzi al centro destra e per un terzo al centro sinistra. Una parte dei 2852 nuovi elettori sono sicuramente naturalizzazioni di cittadini stranieri, che sono stati coinvolti in massa da Rolfi (in particolare la comunità pachistana e la comunità Sikh), ma non è stato sufficiente. 

Il secondo fatto da notare è che Laura Castelletti conferma l'elettorato che fu di Emilio Del Bono (e suo, dal secondo turno del 2013 e nel 2018). Sempre circa 45000 voti, che vengono mantenuti dal centro sinistra bresciano. Non c'è stata la temuta emorragia di voti dovuta al profilo non proprio aderente all'elettorato cattolico e al primo candidato non del PD (e predecessori) dal 1998. 

Il centro destra recupera una parte dell'elettorato, ma non è la parte che diserta le urne dal 2013. Ha recuperato la "galassia" dell'estremismo di destra (non ci sono state liste di Casa Pound, Forza Nuova e Il Bigio - Pro Brixia che nel 2018 presentavano addirittura un candidato sindaco) mentre non inverte la deriva nazionale il movimento 5 stelle che in 5 anni ha perso tre quarto dei voti. Rimane irrilevante con i suoi 300 voti il PCI.

Le considerazioni finali ricalcano quelle di 5 anni fa: il centro destra non sa rinnovarsi, continua a presentare ricette vecchie e decotte, già bocciate dai suoi elettori, che non si sono spostati sul centro sinistra, ma hanno rimpolpato il popolo dei non votanti. La stessa scelta di Rolfi come candidato sindaco incarna questo ragionamento: candidando un altro esponente della giunta Paroli e riproponendo alcuni dei provvedimenti di quella giunta (1000 euro ai nuovi nati, tra le altre) di sicuro non sono adeguate ai tempi. 

Una ultima considerazione:

Azione-Italia Viva-Più Europa hanno raccolto un ottimo 7.04%, tallonando la Lega e quasi doppiando Forza Italia. Siamo riusciti ad eleggere in consiglio tre persone molto valide: Fabrizio Benzoni, Francesco Tomasini e Luca Pomarici. Buon lavoro a loro, e a noi che dovremo supportarli nel loro lavoro per i prossimi 5 anni. 





venerdì 21 gennaio 2022

Come fare un congresso...

...in presenza, su due sale, trasmettendo il video in streaming su una pagina Facebook e un canale youtube e "accogliendo" interventi da remoto, che devono ovviamente sentirsi nelle due sale e nello streaming.

La cosa non è per nulla facile, soprattutto se aggiungiamo che il posto (due sale del museo 1000 miglia) ha un sistema vecchiotto ma molto avanzato (per l'epoca) e molto rigido (non era presente, ad esempio, un mixer classico con uscita audio). 

Se aggiungiamo che il tempo per fare le prove è stato poco, e sono dovuto pure andare da Cavalli a prendere una roba, aggiungiamo la tempesta perfetta. 

Il progetto era così strutturato:

  • un portatile (il mio vecchio Linux che ormai ha quasi 15 anni) con attaccata una webcam di basso costo per generare il flusso video sia per lo streaming che per la sala. 
  • un secondo portatile (più nuovo e con Windows 10), che ha curato la trasmissione. A questo portatile erano attaccate:
    • una scheda di acquisizione audio (questa), collegata in uscita al posto di uno degli amplificatori dell'impianto della sala (che erano due, ma uno era più che sufficiente). 
    • una scheda di acquisizione video hdmi con loop (questa), collegato in ingresso con il primo portatile e in uscita con il sistema della sala. 
Sul primo portatile era attivo Cheese (il programma delle webcam di Ubuntu) messo a tutto schermo sul monitor secondario (in uscita hdmi) e Zoom per gli interventi esterni.
La situazione del secondo portatile era più complicata. La trasmissione in streaming era curata da Streamyard (pagato) che vedeva come webcam la virtual webcam di OBS. Il microfono di questa trasmissione era la scheda di acquisizione audio, collegata via usb e funzionante out of the box. 
Obs aveva come unica fonte sensata (c'erano anche alcune immagini, che però sono banali) la scheda di acquisizione video hdmi collegata via usb (e funzionante anche quella out of the box). 

Questo mi ha permesso di:
  • "produrre" un segnale video uguale sia per la trasmissione locale (sul proiettore della sala e sulla tv della sala collegata) usando il portatile Linux. Questo segnale veniva intercettato dalla scheda di acquisizione hdmi e reso disponibile in OBS e passato a Streamyard tramite virtual webcam.
  • "produrre" un segnale audio discretamente sincronizzato. Il sistema della sala mixava il segnale audio hdmi (per gli interventi esterni via Zoom dal portatile Linux) con il segnale dei microfoni locali, generando l'audio per le due sale. Questo audio è stato intercettato all'ultimo stadio "rubando" il segnale a uno dei due amplificatori (uno era più che sufficiente per le esigenze di una sala non enorme). Se ci fosse stato un mixer "classico" la scheda di acquisizione audio sarebbe stata collegata a una mandata in "post" e sarebbero stati fatti i livelli. 
  • Avere chiamate Zoom dall'esterno, con anche un discreto "pre-ascolto e pre-visione". Lo zoom veniva attivato sullo schermo interno del portatile Linux. Quando era il momento, veniva spenta la webcam locale (che mostrava il mio faccione) e il microfono locale e "spostata" la finestra di zoom sopra la finestra di cheese nel monitor affiancato. L'audio usciva dal hdmi, veniva sparato sul sistema della sala e rientrava nel portatile di streaming dalla scheda di acquisizione audio. 

Il risultato è qua, e ne sono discretamente contento. 
Con il senno di poi metterei altre due webcam, una puntata verso il tavolo della presidenza e una verso il pubblico, collegate a un OBS per generare anche le transizioni. Però non ce ne è stato il tempo, e il video non era fondamentale. 

Osservazioni:
  • il preascolto dell'interlocutore su zoom è stato fatto con il microfono interno del pc. Non è il massimo ma ha funzionato.
  • il sistema che ha Streamyard per regolare in automatico il volume del "microfono" ha reso il volume molto più omogeneo che in sala, rendendo il tutto estremamente gradevole da ascoltare
  • la virtual webcam di obs NON PORTA L'AUDIO. Quindi se pensate di streammare l'audio pescato da più fonti diverse mischiate con OBS NON FUNZIONA. O almeno non funziona nativamente. Per questo usando Streamyard ho selezionato come  "microfono" della connessione direttamente la scheda di acquisizione audio. 
  • Il video fa un po' schifo, lo so. Ma non era fondamentale (come lo era l'audio), la webcam era una cinesata tarocchissima presa al volo in emergenza durante in primo lockdown. Sinceramente mi aspettavo che la sala avesse un sistema di telecamere. Visto che costano un occhio dalla testa, la prossima volta penso che andrò di noleggio

venerdì 4 dicembre 2020

La seconda ondata era evitabile?

tratto da qua

Come tanti, in questi mesi ho passivamente subito in silenzio ed in religioso rispetto ogni norma, ogni regola, sia di legge che dettata dal buon senso, mascherine, distanziamento, limitate interazioni sociali ecc ecc. 

Grande paura del virus non l’ho mai avuta, e non l’ho tuttora, ma rispetto e ho sempre rispettato ogni norma, non nego le tragedie che tanti vivono e vivranno, ne tanto meno nego l’esistenza del virus, perché solo uno stolto può farlo. 

C’è e bisogna stare attenti, le regole le conosciamo tutti. 

La scorsa primavera eravamo stati colti di sorpresa (per modo di dire, visto che in altre parti di Europa gia avevano qualche problema a fine gennaio, ma chissenefrega finché non è a casa nostra, no? Nota a margine per il giornalismo che ancora parla di Italia come primo paese toccato), siamo stati collaborativi,  rispettosi e compassionevoli, ma ci siamo anche subiti i guardiani da balcone, le odiose videochiamate di ore e ore con gente che fino a prima nemmeno ci salutava in strada (ndr sono ironico), virologi ovunque, conte che sbucava anche dal microonde, eccetera. 

Abbiamo visto scene orribili, perso amici, cari, conoscenti, oppure ci siamo presi il COVID fortunatamente senza conseguenze. 

Poi le cose si sono assopite, ed ha iniziato ad emergere il problema socio economico. 

Uan super premessa. Penso che il governo abbia sbagliato tutto lo sbagliabile. In primis avocando a se stesso decisioni che si sarebbe dovuto condividere. Ha sbagliato anche larga parte dell'opposizione, tacendo o facendo proposte impossibili da portare avanti o ballerine (il lunedì "apriamo tutto", il mercoledì "chiudiamo tutto", il venerdì "apriamo tutto"). 

Qualche voce isolata (e informata) c'è stata, ed è stata sostanzialmente ignorata

Son state fatte conferenze pompose, stati generali, commissioni, esperti, promesse e pochi fatti, quasi zero, magari proprio zero è esagerato, ma niente di paragonabile a tanti altri paesi. 

A ottobre, il copione, ha ricominciato a ripresentarsi come prima. 

L’epidemia ha ripreso a circolare, ohibo, che sorpresa, e quindi giù, colpa di quegli stronzi di albergatori, di baristi, ecc ecc, che con una estate dissoluta, volgare e dissennata, hanno riportato il boom della pandemia alla nostra porta, dovevate chiudere qua, dovevate chiudere la, per fare soldi avete distrutto la salute della gente, eccetera eccetera eccetera. 

Diciamo che sì? Fare un minimo di mea culpa mai? La ratio di lasciare aperti bar e ristoranti dalle 5 alle 18 è per permettere alla gente che lavora fuori casa di non dover mangiare in ufficio o fuori al freddo, ma la risposta di parte della categoria è stata "concerto alle 15, dalle 16 happy hour e poi torni in ufficio a finire giornata". A questo punto la chiusura totale era abbastanza inevitabile.  

(Nota a margine: questo è il pensiero di una marea di persone, di molti giornalisti e anche di alcuni esponenti politici)

Cosa sarà mai rinunciare a X, cosa sarà mai rinunciare a y, ma si, chissenefotte, come scriveva qualcun altro su questa pagina, è cosi bello essere in cassa integrazione (chi l’ha), mentre si pascola sulle colline, no?

Tanto c’è qualcun altro che ti paga, la decrescita felice è sempre stata il mio sogno d’altronde, ho il suo poster in salotto. 

Siamo stati tutto novembre, dicembre e lo saremo pure a gennaio, in un soft lockdown, decisamente più addolcito, con le regioni colorate, d’altronde a Natale un po’ di colore fa bene. 

Al netto del modo di raccontarlo, calibrare le misure in base alla situazione è un modo intelligente di lavorare 

Qualcuno vedrà questo post come il post di un negazionista, parola usata a sproposito in questi mesi, oltretutto, a volte vera (non parlo di me) e spesso no. 

Ecco, se questo post lo vedete cosi, togliete pure il like alla pagina, perché vuol dire che non avete la facoltà di ragionare oltre i limiti del vostro orticello, cosa tipicamente italiana, che se fosse quotata in borsa, non avrebbe mai il segno meno. 

Dissentire o trovare critiche su qualcosa che non va, non è essere negazionisti e non vuol dire che automaticamente non si rispettino le norme.

Il classico straw men argument. Chi dà del negazionista a un semplice critico del governo è un coglione, e, per fortuna, non l'ho sentito fare da nessuno. Certo che se oltre a criticare il governo uno dice che la mascherina non serve, che gli assembramenti fanno bene e che Immuni ci ruba i dati e li consegna alla Cina (possedendo fieramente un account TikTok), beh, è un negazionista.

Sta arrivando il nuovo dpcm, ad ora sono tutti solo rumors ma si prospettano ennesime mazzate al nostro settore, come ristoranti interni chiusi nelle feste di Natale e capodanno, divieti di spostementi, ecc ecc. 

Serve per contenere la pandemia, è la spiegazione, certo, in una percentuale servirà anche a quello, ma la puzza di Capro espiatorio si respira dalle Alpi all’Etna. 

Molto più facile buttarsi su scelte totalmente moralistiche, perché qualcuno, dal divano, si indignerebbe se la signora Pina e il signor Franco, fossero a farsi la passeggiata a cortina, senza magari incontrare nessuno, e senza muoversi da casa loro o dal loro hotel, senza strusci o movida varia. 

Certo. Ma quando l'ospedale della zona di Cortina è calibrato sulla popolazione normale e non sulla popolazione di 15 giorni a Natale capisci che è un casino? Perché la gente dei posti di montagna a marzo era incazzata con chi andava nelle seconde case? Perché i servizi sono calibrati su poche persone, perché tante persone ci sono per pochissimo tempo.  

Abbiamo visto cosa ha voluto dire aprire gli impianti a Cervinia il primo giorno. Capacità piena delle cabinovie, coda (impilata) di centinaia di persone, qualche mascherina qua e là, ma più per scena che per altro. 

O ancora, dire a tizio e caio che no, non possono andare quel weekend a trombare al lago, per tre giorni di fila, senza magari nemmeno uscire dalla camera, perché sarebbe moralmente scorretto verso chi è chiuso in casa. 

Quanti sono quelli che vanno al lago per 3 giorni a trombare rispetto a quelli che al lago vogliono andare al bar, a sentire musica dal vivo e a fare le vasche sul lungolago?  

Si, perché l’errore madornale che si perpetua da settimane, è quasi più una moralizzazione verso chi vuole fare qualcosa di semi normale, pur prendendo precauzioni, piuttosto che spiegare che il virus circola e può essere pericoloso. 

È sostanzialmente diverso, dirmi che non posso andare a far la spesa in bmw perché c’è chi non può permettersela, piuttosto che dirmi che è una zona malfamata e possono fottermela. 

Esempio estremo, ma sembra che la comunicazione da tre mesi a questa parte punti più sul farti sentire in colpa che renderti responsabile, ed anche il più scarso degli psicologi, saprebbe dire che si ottiene l’effetto contrario. 

Molto più facile menarla continuamente sui comportamenti individuali (certo, i coglioni esistono e ci saranno sempre, fatevene una ragione, ma sono la minoranza), ma se devo andare al lavoro e mi trovo il treno zeppo di pendolari, o la metropolitana, o il tram, avoglia il comportamento individuale. 

Aspetto il treno dopo, come suggerisce qualche genio da tastiera?

Come no, diglielo al tuo capo. 

Su questo sono d'accordo: che il governo abbia sbagliato pesantemente mi sembra palese, soprattutto sulla questione trasporti. 

Eh si, perché lo smartworking non è applicabile ad ogni lavoro, ma anche qui sembra che qualcuno non ci arrivi. 

È più facile indignarsi per la coppietta che va a trombare nonostante i divieti, quando poi se devi malauguratamente finire in un ospedale, ti trovi in salette con trenta persone che magari tossicono, e te ne esci con il Covid sul serio. 

È più facile scandalizzarsi per la gente che va a fare shopping, piuttosto che indignarsi per gli enormi assembramenti che lo stato stesso crea ogni giorno (vedasi poste, dottori, inps ecc).

L'INPS è chiusa da mesi, dai dottori non dovrebbero esserci  assembramenti e le poste hanno pure deciso di spalmare su vari giorni la consegna delle pensioni. Negli ospedali non ci sono assembramenti (e lo dimostrano guardacaso i video dei negazionisti, quelli veri). Altro straw men argument. 

Chi prega alla speranza che chiudano il suo posto di lavoro, perché “almeno me ne sto a casa sul divano che tanto c’è la CIG”, sti gran cazzi, facile cosi. 

Chi prega così è un coglione. Ennesimo straw men argument. 

Però oh, ci sono i bazooka, le potenze di fuoco dei ristori (cifre mediamente pietose con meccanismi astrusi), i prestiti garantiti (tu indebitati, intanto garantisco io, se fallisci allora paghi tu? No beh un attimo, prima bisogna vedere).

Beh ma almeno le tasse sono state spostate, beh, si, qualcuna, di dieci giorni, forse poi scoprirete che sono state spostate ancora, ma il giorno dopo che avrete gia pagato. 

Questo è vero. È una critica che è giusto muovere. Sono state fatte anche grosse rateazioni di quanto dovuto (per redditi maturati prima del covid). Sono stati dati contributi a fondo perduto per migliaia di euro. Sono stati dati 600 euro ad cazzum, anche a chi aveva centinaia di migliaia di euro sul conto, e a chi non ha avuto un calo del giro d'affari. 

E poi, insomma, come dice qualcuno, qualche mese senza lavoro non può mica farti fallire, e allora, quando in estate fai le ferie, mica fallisci, dice qualcun altro, o ancora “se qualche mese di non lavoro ti porta a fallire è perché doveva andare cosi”.

Ah certo, perché quando mai non hai lavorato per quasi 8/9 mesi?

Sempre, no?

C’è modo e modo di affrontare dei temi, certo, una pandemia non era tra gli ordini del giorno, ma cari miei, provate una volta nella vita a ragionare meno solo sul vostro appezzamento di terra mentale e andate oltre, se poi non ve ne fotte, è un vostro diritto, ma quando dite “che sarà mai rinunciare a xxx”, vi prenderei e vi metterei dietro un bancone, davanti a un monitor con solleciti di pagamento, plichi di raccomandate, ed i saldi dei conti su un monitor da 52 pollici. 

Poi, voglio vedere se avrete ancora cosi voglia di mettervi spensierati sul divano, con la copertina a guardarvi serie su Netflix con il the nella tazza, e sentenziare su Facebook cosa sia inutile e cosa no.

Dire che qualche mese senza lavoro non ti fa fallire è una stronzata. Ma se in questi mesi senza lavoro qualcuno ti ha pagato i dipendenti, qualcuno ha spostato in là il rimborso dei prestiti, è stato dato un po' di ristoro (a chi ha perso fatturato, ovviamente), e tu spendi qualche mille euro per una vacanza, scusa, ma un po' strunz lo sei. 

Intanto, per gradire, iniziate a preparare anche i mazzetti per pagare gli aggiornamenti delle vostre casse per la lotteria degli scontrini, che a 29 giorni dalla sua entrata in vigore, ancora non si sa neanche come dovrà funzionare nel dettaglio per gli esercenti, con una pagina di faq, sul sito della agenzia delle entrate, che cosi vuota e scarna, nemmeno le pagine fake, che i truffatori fanno per rubare i dati dei conti bancari. 

Questa roba della lotteria degli scontrini si sa da mesi. E per quanto sia divertente da perculare, è una cosa che funzionerà, perché all'estero ha già funzionato più che bene. Perché diciamocelo, le lamentele di molti, moltissimi, sono perché lo scontrino veniva fatto a un cliente sì e 3 no. O magari a uno sì e 10 no. E quindi un cliente che chiede lo scontrino è un cliente che beh, ti obbliga a farlo. Se il cliente reputa svantaggioso non avere la fattura/scontrino sarà lui a chiederlo. 

E anche molti ristori sono basati su quante fatture/corrispettivi registravi l'anno prima, e questo, seppur senza fare troppa pubblicità, ha fatto incazzare una marea di gente. 

Ripeto, il governo ha sbagliato e hanno sbagliato le opposizioni. Ma questo non vuol dire che gli operatori economici danneggiati siano esenti da colpe. 

Poi vedremo quando si sbloccheranno i licenziamenti, quel picco è ancora ben distante. 

Ma se va bene, anche lì, ci sarà la disoccupazione, quindi vabbè amen, per 18 mesi chissenefrega, giusto ? 😉 (sempre ironia)

Ma va tutto bene.  

 Altro straw men argument. È chiaro a chiunque che non possiamo andare tutti in disoccupazione. 

Quindi, ricapitolando, qualche cosa corretta un po' di fallacie logiche, e qualche cosa sbagliata. 

Manca una cosa da tutto questo: cosa avresti fatto di diverso. Apriamo tutto tanto muoiono solo i vecchi? Chiudiamo tutto e paghiamo alla gente quanto guadagnava (in chiaro e in nero) l'anno prima? 

Faccio sommessamente notare tra l'altro, che nessuna democrazia occidentale è stata immune né alla prima ondata né alla seconda, che sia a marzo-aprile che adesso ci sono state forme di lockdown più o meno dure in tutta europa. Gli impianti di sci saranno chiusi in Unione Europea saranno chiusi ovunque, resta aperta la Svizzera, per ora, ma c'è da fare quarantena quando si rientra. 

Quindi boh, forse questa seconda ondata era davvero inevitabile. 












martedì 28 gennaio 2020

Elezioni in Emilia Romagna

Sulla scia del post sui flussi di votanti delle elezioni comunali di Brescia del 2018, provo a fare lo stesso sulle elezioni emiliane.
Questi sono i dati presi dalle banche dati ufficiali alla data del 27 gennaio (quelli del 2020 potrebbero cambiare di qualche unità perché ci sono 294 schede contestate, che per ora sono nelle nulle/bianche)




Il primo dato che balza all'occhio è l'esplosione dell'affluenza, che fa risultare un aumento di oltre un milione di voti (su 1.3 milioni del 2014), ovvero un aumento dell'84%. Sicuramente l'eco mediatico che queste elezioni hanno avuto a livello nazionale, il valore di "test sul governo" che ha assunto questo voto e gli impegni elettorali di alcuni big nazionali (soprattutto Salvini, che si è speso tantissimo sul territorio in questi mesi, ma anche Calenda, pur avendo solo qualche candidato nella civica di Bonaccini) hanno pesato su questo dato.

Questo aumento nasconde la destinazione degli 86.000 voti persi dal Movimento 5 stelle che partiva da un poco esaltante 13.31%, migrati probabilmente in parte verso Salvini e il centro destra, e in parte verso l'astensionismo.

Astensionismo dal quale pescano a larghe mani entrambi gli schieramenti, aumentando i loro voti di una quantità di voti comparabile nell'ordine di grandezza assoluto (580.000 il centrosinistra, 640.000 il centrodestra), e verso il quale vanno a finire probabilmente anche molti elettori di formazioni minori che perdono oltre il 60% del loro elettorato, risultando senza nessun eletto in consiglio regionale (la lista "L'altra Emilia Romagna", che nel 2014 era riuscita a portare un suo esponente nel consiglio regionale, con oltre 50.000 voti, ne raccoglie in questa tornata poco più di 5.000).

L'aumento di voti del centrodestra è molto più consistente in percentuale (aumento di oltre il 170%, ovvero quasi triplica il numero dei votanti), perché partiva da un risultato molto basso (sia dal punto di vista relativo che dal punto di vista assoluto) nel 2014.

La debacle del Movimento 5 stelle, pur essendo importante, è inferiore a quanto dicono i dati percentuali: vero che sono passati dal 13.31% al 3.5% ma il numero di voti persi è della metà, non di tre quarti come potrebbe sembrare dalle percentuali.

Il risultato è difficile da immaginare riportato a livello nazionale.
L'Emilia Romagna viene da un quinquennio di buona amministrazione, l'eco nazionale ha risvegliato la passione politica in molti, e l'impegno delle figure nazionali rende i dati difficilmente estendibili.





martedì 8 ottobre 2019

Femminicidi, maschicidi e commenti

Questo post parte da questo: il Signor Distruggere pubblica uno screenshot di un commento idiota a una notizia di un femminicidio. E, giustamente (forse) parte la solita ridda di commenti incazzati e livorosi: tutti a chiedere la crocifissione su pubblica piazza del tizio (che ha oggettivamente detto una stronzata), e a far notare quanto sia coglione. Il tizio poi ha eliminato il commento (o forse l'ha fatto Facebook) e ha sostenuto di aver provocato.

Però.

C'è un però.

Se capita a sessi invertiti, questa cosa non fa notizia. Non solo la notizia stessa rimane spesso relegata alle pagine di nera dei giornali locali, ma anche i commenti idioti (e pure peggio) sotto le notizie rimangono lì, per mesi o per anni, con una violenza inaudita e tra l'indifferenza generale. Qualche commentatore prova ad arginare la cosa, ma è sostanzialmente impossibile. Vediamo qualche esempio:

Margherita di Savoia, un uomo, separato e con una nuova relazione incontra per qualche motivo la sua ex, volano parole grosse, lui scappa, lei lo insegue con un coltello e lo uccide. Fanpage riporta la notizia.


Sotto parte una ridda di commenti che approvano il fatto, che colpevolizzano la vittima, che giustificano l'assassina con le migliaia di femminicidi (presenti solo nelle statistiche urlate dalle femministe, ma assenti da quelle della polizia) che avvengono ogni anno.
Ed ecco i commenti: quelli che si chiedono cosa avrà mai fatto l'uomo per meritarsi tutto questo:












quelli che "uno ogni tanto va anche bene, cosa vuoi che sia"




Un misto tra i due




La minimizzatrice

L'esultante:


Quella che, beh, succede:

L'esaltatrice dell'assassina:

"Se non lo faceva lei l'avrebbe fatto lui":


E poi il genio: siccome i maschi non commentano le notizie di femminicidio sono tutti complici:


Da ultimo un commento amaro di un uomo, che cerca di andare a ragionare sul pezzo al netto dell'ideologia:


Questi commenti sono su Fanpage come il commento portato a conoscenza di tutti dal Signor Distruggere. Sono ugualmente ripugnanti, sono ugualmente idioti, sono ugualmente da mettere alla berlina. Però rimangono lì, nascosti nel sottobosco delle migliaia di commenti che nessuno legge mai, a testimoniare un sottobosco di violenza verbale che, visto che è rivolta verso un uomo (morto, tra l'altro) non suscita nessun allarme sociale.

giovedì 10 gennaio 2019

Cristalli di zucchero - Esperimento 1

La "ricetta" per questo esperimento l'ho presa sempre dal buon Bressanini, precisamente il metodo misto.

Kia mi ha regalato i bastoncini apposta per crescere i cristalli, così ho seguito le istruzioni il più attentamente possibile.

Alcuni commenti:

  1. Sembra che lo zucchero non si sciolga mai. Basta solo avere tanta pazienza, e alla fine la soluzione diventa limpida
  2. Si è formata una schiumetta bianca, che non sembra scomparire. Forse è per lo zucchero di bassa qualità che ho usato
  3. Ho cosparso le bacchette di zucchero Tropical (non avevo il Demerara...) ma è precipitato in maniera praticamente immediata. Vediamo che fine farà.
  4. Occhio che lo zucchero bollente scotta. Non ho usato né guanti né occhiali, ma so di avere rischiato.
  5. Ora ci saranno tre giorni di crescita perché andiamo via. Vediamo cosa salta fuori quando rientriamo dalle terme.

domenica 6 gennaio 2019

Cristalli di sale - Esperimento 1

Ho deciso di perdere un po' di tempo "coltivando" dei cristalli. No, non quelli di metanfetamina, ma per ora quelli di sale da cucina. Poi penso che proverò sia con lo zucchero che con il solfato di rame.

Scrivo qui degli esperimenti così da tenere traccia di tutto quello che ho fatto, anche degli errori, in modo da avere un feedback su come funzionano le cose.

Come prima cosa ho preparato un litro e mezzo di soluzione di sale, mettendo 600 grammi di sale in acqua. Ho messo tutto in una bottiglia di plastica, segnalata bene (in modo che a nessuno venga voglia di bersela), e lasciato lì per 2-3 giorni agitando ogni tanto.

Poi ho messo mezzo kg di soluzione (per l'esattezza 530 grammi) in un pentolino, e l'ho scaldato a 72 gradi. Dovevano essere 70, ma la temperatura mi è un po' scappata.
Ho poi versato la soluzione calda in una vaschetta alimentare appena lavata, lunga e relativamente stretta (25x8 cm).
Sul bordo del padellino si è formata una piccola crosta di sale, e un po' di polvere di sale è rimasta sul fondo della padella quando si è raffreddata.
Ho poi coperto con un po' di carta forno la vaschetta e l'ho abbandonata lì.
Domani vediamo cosa si è formato.