domenica 8 luglio 2012

Volo sulla valle, debriefing

Eccoci di ritorno.
Due parole per descrivere il tutto: una figata.
Il volo è filato via molto liscio, nonostante tutto. Il giro confermato praticamente in toto: decollo dalla 32, con il motore di I-SIVI che canta allegramente, poi Lonato a 1500, ciao ciao Monti.
Saluti a Padova, e formalità, e come l'altra volta confondono il lago d'Iseo con il lago d'Idro (va beh che il lago d'Iseo è sotto Milano, però, un minimo di geografia!), ma nulla di grave. Appena passato il traverso di Salò (dove finisce il CTR2 di Verona) su a salire per i 7000 sulla verticale di Riva. Per fortuna a guidarci ci sono le montagne, ché navigare guardando in terra da quella quota è piuttosto complicata. Passati i 5000 comincio a smagrire la benzina, e in effetti sembra che il motore sia un pelo più allegro. Ma non c'è differenza sostanziale.
Salutiamo Padova Info, nel caso non ci si sentisse più, anche se, grazie alla quota, la sentiremo fino su Cles.
Passato Riva, su per gli 8500. Passando gli 8000 do un'altra smagrita, e quasi quasi il motore mi si spegne. Non è il massimo non avere un indicatore preciso sulla leva della miscela, ma basta riportarlo un dito avanti e il motore ricomincia a trottare felice.
A 8500 piedi si sta da dio. L'aria che entra dalle prese d'aria è fresca, e anche l'olio motore ne risente positivamente. Ci sono un po' di cumuli addossati alle montagne, ma non ci causano problemi perché nelle valli il vento tiene libera l'aria dalle nubi.
Tagliato il dosso dietro Cles, per accorciare un po' i tempi, ci infiliamo in val di Sole. Già si vede il Tonale, e che il percorso è libero. È l'ultimo punto veramente GO/NO GO, e la decisione è per andare. A sinistra Campo Carlo Magno e Madonna di Campiglio hanno delle nuvole non troppo rassicuranti, ma la nostra strada è un'altra. Si vedono sprazzi dei ghiacciai della Presanella che fanno capolino dalle nuvole, e il Tonale di fronte a noi sembra invitarci ad entrare in Val Camonica.
L'aviosuperficie del Tonale assomiglia un po' a quelle piste di atterraggio sperdute nelle highlands scozzesi, e sembrerebbe anche abbastanza facile da prendere con un lungo finale dalla val di Sole, ma in realtà è una pista one shot, dove non hai grandi opportunità per un secondo avvicinamento.
Passato il Tonale, aria calda, miscela ricca, e giù. Un paio di tacche di flap aiutano a scendere, lo spazio è poco per un anello, che comunque non serve. Perdo quasi metà della quota in pochi minuti, e senza spirali strane mi ritrovo su Vezza. È emozionante vedere il proprio paese da una prospettiva nuova, da una posizione che, per quanto inusuale, non impedisce di riconoscere il proprio paese come propria casa.
Da questa posizione, posti che sembravano giganti prendono dimensioni diverse, nel pià non si atterra manco dipinti,  la virata base-finale la dovresti fare con una sfogata, ma a sto punto...
Poi giù verso la valle, la S di Forno d'Allione, il castello di Breno, i genitori del Gelma a Cogno (non che li abbiamo visti, btw). Passando i 3000 si comincia a sentire il caldo, l'aria che entra ha passato i 20 gradi e sull'aereo si crepa.
Poi sul lago, il corno Trentapassi, Marone, Sale, Montisola.
Dopo Iseo, ritroviamo gli enti in radio e salutiamo Milano Informazioni, e per 5 minuti scarsi di volo ci fanno cambiare il codice del trasponder, e rientriamo a Monti.
Qui ci aspettano 12 nodi da 250, che sono praticamente 12 nodi di traverso, ma l'atteraggio è buono.
Libero la pista via AB-A-E, e la follow-me mi aspetta sull'E.
Ripescata la checklist, si spegne, due ore di volo block to block.
Due note simpatiche: Tonale-Pisogne 30 minuti, Tonale-Montichiari, 50 minuti. Provate a far di meglio...

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