lunedì 7 settembre 2009

Trasporti e treni inglesi, a confronto con i treni italiani

Essendo di viaggio a Londra, e stante la mia passione per i parchi di divertimento, come il primo articolo della serie recita, ho deciso di andare a Thorpe Park per una giornata al parco.
Come ci si arriva?
Il sito, chiarissimo, riporta le alternative possibili.
Una era in treno. Si dice, treno da Londra ogni mezz'ora, poi l'autobus ogni mezz'ora. Andata e ritorno nello stesso giorno 12,5£, poco meno di 15 euro.
Arriviamo al confronto. Arrivo in stazione Waterloo alle 8. La biglietteria è di fronte all'uscita della metropolitana. Una voce sintetica annuncia il primo cassiere libero (per inciso, 8 casse aperte, su 16 disponibili, coda di 15 minuti). Chiedo i biglietti, 2 minuti dopo sono fuori, il cassiere mi dice che se corro (sono nel frattempo le 8.17) riesco a prendere il treno in partenza alle 8.20 e mi dice anche il binario. Io devo aspettare il resto del mondo che viene con me, quindi prenderemo non il treno dopo ma quello dopo ancora.
Una volta deciso di partire, il tabellone (sarà largo come minimo 40 metri, alto 3) riporta, oltre alla destinazione finale, in maniera chiara e in una botta sola, la destinazione, il binario, l'orario di partenza e tutte (dico tutte) le destinazioni intermedie del treno.
Trovato il binario (con 20 minuti di anticipo) è arrivato il treno, la gente è scesa dal binario OPPOSTO, e siamo saliti noi.
Il treno era praticamente deserto, con alcuni gruppetti palesemente diretti a Thorpe Park. Nonostante non fosse troppo necessario l'aria condizionata funzionava. Il treno non aveva finestrini apribili. I sedili erano puliti, non c'era la puzza di morto dei treni italiani.
Una cosa che mi ha incuriosito molto: niente linea aerea, ma terza rotaia a lato dei due binari "principali". Arrivo in orario, molte frecce per la direzione del parco, 3 autobus che ci hanno caricato tutti senza stiparci in maniera schifosa.


Adesso facciamo lo stesso viaggio, da Milano a Peschiera per Gardaland.
Arrivi in metropolitana, stazione centrale. Devi farti 4 piani di scale (poche scale mobili). Capiti in una sorta di cattedrale, praticamente deserta, dove cominci a guardarti in giro, non trovi la biglietteria. Vedi un microcartello, che ti indica la biglietteria. Non ho mai frequentato la biglietteria della Centrale, ma dubito ci siano sistemi fichi per segnalare il primo sportello libero. Ti fanno il biglietto, ti fanno strane domande sul tipo di treno, comunque per una andata e ritorno ti scuciono quasi 30 euro. Soprattutto devi dirgli a che ora vuoi partire, e a che ora vuoi tornare. Sali altri 3 piani di scale (utilizzando dei tappeti obliqui, che ti costringono a un inutile zig zag. Ti trovi in un atrio, enorme. Non vedi uno straccio di pannello informativo, e non vedi neanche i treni (e, memore delle rampe di scale fatte, ti chiedi se dovrai farne ancora). Seguendo la folla, trovi i treni. Il tabellone delle partenze (5m x7m, a 10 metri da terra) è dalla parte opposta della stazione. Il tuo treno parte, nella migliore delle ipotesi con 10 minuti di ritardo, e ne accumulerà altri 10 in un'ora di viaggio. È sporco, non va l'aria condizionata e non ci sono finestrini da aprire. Al tuo posto prenotato c'è un pendolare incazzato, che si deve alzare per farti posto, e comincia a parlarti male delle ferrovie italiane, e dei guasti che i treni hanno tutti i giorni, provocando la convergenza dei tuoi arti superiori in zona inguinale.

Se per caso arrivi a Peschiera dopo le dieci e prima delle 7, devi prendere un taxi, perché dell'autobus gratuito, neanche traccia...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Amico mio mi sa che hai preso un grossissimo abbaglio..ti consiglio di usare i treni inglesi più spesso..

Camicius ha detto...

ho confrontato due esperienze. Dici che sono palle?