giovedì 30 agosto 2012

La domanda

È qualche tempo che vedo un sacco di giovani (amici e conoscenti) in difficoltà.
Il lavoro effettivamente manca, si fa fatica a trovare un posto e quando lo trovi è spesso faticoso se non impossibile mantenerlo.
Vedo anche un po' di giovani più giovani alle prese con la scelta di cosa fare dopo la maturità, e in alcuni casi anche dopo la laurea.

Il problema è che secondo me, la domanda "voglio fare l'università", seguita da "che università voglio fare", oppure "faccio questo lavoro o quello là" oppure "come faccio a trovare lavoro" è fondamentalmente la domanda sbagliata.

La domanda a cui dare risposta non è cosa voglio essere l'anno prossimo o fra 5 anni, ma
Cosa voglio fare da grande

ovvero cosa voglio fare tra 10, 15 anni. E, almeno inizialmente, non bisognerebbe porsi manco troppi limiti.
Questa secondo me è LA DOMANDA.
Vuoi fare l'astronauta? Legittimo, anche se dubito che Buzz Aldrin o Paolo Nespoli pensassero ciò a 18 anni¹, ma perché porsi limiti, a 18 anni²?

Data la risposta alLA DOMANDA, tutto il resto è un dettaglio. Posso riuscire, posso non riuscire, posso cambiare la risposta alLA DOMANDA nel corso del tempo, la risposta alLA DOMANDA può essere vaga e venir raffinata nel tempo.

Ecco. Io ho avuto una fortuna, gigante.
La risposta alLA DOMANDA l'avevo a 10 anni. Volevo lavorare con il computer.
Tutte le mie scelte da allora sono state semplici, alla fine dei dettagli.
Difficili e cruciali, che hanno indirizzato la mia vita e le mie conoscenze (non avessi fatto lo stage in Assyrus forse non starei usando così tanto Linux e non avrei conosciuto molte persone che "popolano" la mia vita oggi), negli anni il "lavorare con i computer" è diventato "programmare videogiochi", poi "fare il sysadmin" e poi mi ha portato ad essere responsabile del CED della ditta dove lavoro.

Credo che questa sia davvero una grande fortuna, ma comunque scegliere scuola, lavoro, città, senza avere una risposta alLA DOMANDA, sia molto più difficile.

Il primo passo per fare le scelte di vita è rispondere alLA DOMANDA, e poi tutto sarà più facile. Non dico facile e basta, ma di sicuro meno complicato e meno difficile.









¹quando Aldrin aveva 18 anni esistevano solo gli aeroplani a elica...

²chiaro che alcuni limiti bisogna porseli. Non è che io a 18 anni e 120 kg posso decidere che voglio fare il ginnasta o il maratoneta...

1 commento:

mattia ha detto...

Non è sempre facile rispondere alLA domanda. Nel mio caso sono arrivato al lavoro che faccio per evoluzione. una dozzina d'anni fa ricordo che pensandoci dissi "no, quel lavoro non lo farò mai". E invece sono qui che lo faccio, e mi piace.
Crescendo e facendo diverse esperienze uno poi si accorge che gli piace di più una cosa o l'altra.