lunedì 29 ottobre 2012

Failure!

Ops.

Il referendum che avrebbe dovuto sancire l'unione dei comuni di Ponte di Legno e Temù è fallito.

O meglio ha vinto il no, solo a Temù, ma la regione ha promesso che rispetterà la decisione dei cittadini.

Nel senso, potrebbe anche sbattersene, visto che comunque sul globale ha vinto il sì, e che il referendum era solo consultivo, ma dubito che la regione abbia ora la forza di opporsi alla volontà popolare, anche perché l'affluenza alle urne è stata comunque abbondante, segno che la consultazione era sentita.

Alla fine sono contento. Perché una fusione così, fatta senza un progetto serio, ragionato, stilato da qualcuno competente, con troppe insinuazioni sugli scopi reali, non mi sembrava un buon modo di partire.

Questo no apre possibilità che secondo me vanno colte. La possibilità di un comune unico dell'alta valle, sul modello di Valfurva, studiato e ragionato a modo, spiegato come va spiegato alla popolazione, con qualche meccanismo di ripianamento del debito che non gravi su tutti, ma solo su chi il debito l'ha fatto, è una opportunità che non va sprecata.
Perché, prima o poi, piaccia o meno, sarà inserito l'obbligo di unione. E a quel punto non ci sarà nulla da fare, e la decisione sarà calata dall'alto senza possibilità né di trattare né di spiegare nulla a nessuno.

Quindi cogliamo questo no come opportunità per pensare a qualcosa di più grande dell'unione Ponte-Temù.

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