mercoledì 27 ottobre 2010

volo n.3

A stretto giro di posta, pubblico due parole sul volo di oggi.
Fortunatamente non pioveva, le condizioni tendevano al miglioramento, anche se la zona verso Verona era abbastanza nero. In ogni caso, dopo controlli e rullaggio, via al decollo. Tiro troppo verso l'alto il muso, quindi l'aereo tende un po' a piantarsi e smette di accelerare.
In ogni caso, abbattuto un po' il muso, e perso quasi immediatamente il centropista, ai soliti 800ft sul QNH, svoltiamo a destra verso Lonato. Arrivati sul lago, facciamo una salita con livellamento a 2200 piedi, poi una leggera svolta verso Salò (dove ci aveva diretto Padova Informazioni) e abbiamo provato alcune virate a 30 gradi di bank, con altimetro e variometro coperti per cercare di mantenere la quota guardando fuori. Effettivamente dovendo noi separarci a vista, non è che possiamo concentrarci sugli strumenti, ma c'è da guardare fuori. Quindi, dopo un 360 abbondante a sinistra, un 220 a destra, rientriamo verso Lonato, incrociando il direttore della scuola che veniva verso Lonato con due colleghi.
Non è ancora dato di fare un circuito di traffico decente, infatti Monti-TWR ci spedisce direttamente in base, quindi simuliamo un sottovento, leggermente andando verso l'aeroporto, la "virata in base" è leggerissima a sinistra per mettersi perpendicolari alla pista correttamente in base, poi virata secca in discesa per il finale, terza tacca di flap, una mano sulla manetta e una sul volantino. Il casotto è che sembra di fermarsi, anche se si sorvola la soglia pista a una settantina di nodi, che fanno ancora più di 100 km/h. L'istruttore mi da una mano per tirare su il muso dell'aereo, e quindi far toccare prima i carrelli principali. Però sostanzialmente lo metto a terra io. Durante l'eterno rullaggio incasso i complimenti dell'istruttore sull'avvicinamento, e come al solito mi salta addosso una stanchezza abbastanza devastante.
Comunque poi ceno in aeroclub e poi ancora corso, stavolta teorico.
Siccome mi sono portato il logger, questi sono una panoramica del volo e un paio di dettagli delle "evoluzioni".

Panoramica

Rullaggi e decollo, riporto a Lonato. Poi rientro da Lonato, direttamente in base e atterraggio. Rullaggio e parcheggio.

Gli svulazzi su Salò...

martedì 26 ottobre 2010

volo n. 2

Qualche giorno è passato, e sto per partire per il volo numero tre, però sabato mattina ho avuto il mio secondo volo.
I controlli prevolo si fanno più agili (cominciano a restarmi in testa un po' di controlli, quindi la cosa è più veloce, anche se comunque accurata), e capisco meglio le comunicazioni.
In ogni caso, dopo il decollo, virata decisa a destra verso il punto di riporto di Lonato, dove, contattata Padova informazioni, ci siamo diretti sul Garda per fare il programma previsto, ovvero l'effetto comandi.
La sfiga, che ci vede benissimo, ha tenuto il cielo grigio e la visibilità sotto i 5000 metri, e quindi abbiamo dovuto richiedere il VFR speciale (per visibilità sotto i 5000m e sopra i 1500m, sotto non si vola).
Poi, non si vede l'orizzonte! è un casino tenere l'aereo livellato senza guardare gli strumenti, visto che l'orizzonte è una linea indistinta, tra il cielo e il lago!
Oggi non so quale sarà il programma, anyway la cosa mi sta piacendo sempre di più! Quindi prenotate i posti, che fra qualche mese si vola (insieme)...
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venerdì 22 ottobre 2010

Capezzone

«Le reazioni strumentali del Pd - recita una nota di Daniele Capezzone, portavoce Pdl - fanno pensare che i dirigenti di quel partito siano appena arrivati sulla Terra dalla Luna o da Marte, o quanto meno che siano improvvisamente vittime di un'amnesia che impedisce a lor signori di ricordare i lustri in cui il Tg1 era clamorosamente schiacciato a sinistra, con tanto di firme di punta di quel telegiornale poi transitate nelle liste elettorali della sinistra».

Perché il fatto che qualcuno, in passato, abbia fatto lo stronzo, mi autorizza a fare altrettanto.
Mi chiedo perché non reintrodurre lo ius primae noctis per il datore di lavoro, la servitù della gleba oppure qualche istituzione medievale. Ricordando i lustri in cui il signorotto poteva scoparsi per primo tutte le spose del suo territorio...

martedì 19 ottobre 2010

Libri di informatica

Sono in libreria, sfrugugliando tra i libri di informatica e mi chiedo:
- serve davvero un libro su Facebook? Davvero non basta un po' di buon senso?
- cos'ha Marco Liorni da insegnarmi su facebook?
- cosa cerca uno che compra un libro su Internet Explorer 8 (non un programmatore, intendiamoci)?
- perché comprare un libro su Ubuntu? Il 30% delle cose cambia da una versione all'altra, e la aggiorno perché è gratis. Poi c'è un mare di documentazione gratis in rete e un sacco di gente disposta a darmi una mano...
- cosa c'è in un libro su Vista? metà dei comportamenti non sono deterministici, e l'altra metà dipendono dalle configurazioni...
infine, perché scrivere un libro sull'informatica? un libro non è pratico, invecchia e non mi da le risposte ai miei problemi. inoltre c'è una marea di risorse in rete.
qualcuno ha altre idee?
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Nucleare

È di oggi la notizia che una delle 4 centrali previste dall'accordo con EDF sarà in Lombardia.
Di principio non sono contrario alle centrali nucleari, penso che dal punto di vista del controllo, della sicurezza e della gestione, non ci siano problemi. La costruzione occidentale dei reattori era già più sicura nel 1986 (tant'è che a Three Miles Island non è saltato tutto per aria, grazie al sarcofago di contenimento che mancava a Chernobyl) quindi penso che possa essere solo migliorata nel corso degli anni.
Però c'è un vero problema tecnologico, ovvero lo smaltimento delle scorie, e il decommissionamento dei reattori. Fino ad ora quasi nessuno ha un luogo dove mantenere le scorie per i 15-20mila anni necessari.
Gli unici paesi che hanno un deposito sotterraneo semi-definitivo sono Svezia e Finlandia, che guardacaso sono due paesi con una densità abitativa abbastanza ridicola, e quindi riescono a mantenere i depositi sufficientemente distanti dalla popolazione.
Il deposito tedesco, additato per anni ad essere la soluzione definitiva, si è rivelato un fallimento. La miniera di sale che dovrebbe essere geologicamente stabile e immune alle infiltrazioni, ha rilasciato nella falda discrete quantità di cesio radioattivo. Non si sa qual è l'effettivo danno ai contenitori, però probabilmente bisognerà spostare le scorie, sempre che la cosa sia fattibile.

Quindi, prima di investire in centrali nucleari, vediamo di risolvere il problema delle scorie. Poi cominciamo a costruire le centrali.

venerdì 15 ottobre 2010

Primo volo

Report "tecnico" qui.
Qui ci stanno le emozioni. Il rumore dell'elica è poesia, e la corsa di decollo è una metamorfosi. Da una 500 con le ali che si muove goffa goffa a terra, a una macchina volante, in grado di mostrare cose abitualmente nascoste. Purtroppo oggi la visibilità era pessima, c'era parecchia foschia. Ma vedere la città, le strade, le case, sotto una nuova prospettiva è affascinante. Ogni colpo di vento è apprensione, e appena l'ala ritrova l'aria e ridà il colpo l'apprensione cala.
In ogni caso è una esperienza da fare. Nulla a che vedere con un volo di linea. Alla fine un volo di linea è come un grosso autobus con molti posti e l'impossibilità di vedere o seguire quello che succede in cabina è una grossa limitazione. Il rumore del motore, il vento che fischia sulla fusoliera è molto distante dal ronfo di un turbofan filtrato dallo spessore della fusoliera di un liner. Non riesco a trovare un paragone efficace, magari mi verrà in mente. O magari verrà in mente a chi con me volerà...

giovedì 14 ottobre 2010

24000

Che non sono i baci di Celentano, ma i km che ha fatto la mia macchina. Unendo due incidenti, l'apertura forzata di una portiera e tanti amici.
Ma nessuna Amica.
Quindi non solo non 24000 baci, ma in realtà neanche uno :-(

Tanti auguri GP. E tanti di questi km!

mercoledì 13 ottobre 2010

Primo volo

Venerdì sarà il mio vero battesimo del volo.
Ovvero per la prima volta farò i conti per il peso e il centraggio del PA28 (probabilmente sarà I-SIVI) il giro di ricognizione e poi mi metterò per la prima volta sul sedile di sinistra di un aereo.

Mi sto già cagando addosso!
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Ultras serbi a Genova

Ultras serbi scatenano la guerriglia a Genova.
Una sola domanda sorge dallo schifo: chi paga per i negozi danneggiati, per l'arredo urbano da rifare, per le auto incendiate?

lunedì 11 ottobre 2010

La Russa

Strano a dirsi, ho apprezzato La Russa. Che rimette al parlamento una decisione (di armare i caccia con le bombe) al parlamento.
Strano, perché il suo capo (il cav.) non pensa che davvero il parlamento sia importante, visto che sostanzialmente sta ratificando unicamente le decisioni del governo.
Come già scrivevo tempo fa, vorrei che il Parlamento, che è espressione del voto degli italiani (fatte salve le debite eccezioni sui modi dei questa espressione) ritorni protagonista nella vita legislativa.
Vorrei anche che si parli chiaro, una volta tanto, sui motivi per cui siamo in Afghanistan, sulla natura vera della missione (è un po' vecchio, ma questo articolo chiarisce bene i termini della questione), se è peace-keeping, o combattimento.
Ricordo anche che in Afghanistan, nemmeno l'Unione Sovietica riuscì a controllare il territorio, e le remore umanitarie e militari dell'URSS in piena guerra fredda, non sono sicuramente le nostre o quelle degli USA.
Mi piacerebbe che nella discussione non si escludesse nessuna opzione, neanche quella del ritiro. Queste missioni costano un fottio, non solo in termini di vite umane, ma anche dal punto di vista economico. Questa spesa è giustificata dai risultati ottenuti?

venerdì 8 ottobre 2010

Kingda-freakin'-ka

Ebbene sì. Ho fatto l'ottovolante più veloce, più alto, e con più accelerazione del mondo.
Che sia ancora per poco, surclassato dal Formula Rossa del Ferrari World di Abu Dhabi, e grazie ai guasti del RingRacer del Nürburgring, poco importa.
Giusto alcuni dati:
  • 0-207 in 3,5 secondi.
  • 138 metri di altezza
  • 127 metri di drop
  • 950 metri di lunghezza
  • 0 inversioni (incredibilmente)
  • 4 treni, caricati in 2 stazioni
Il produttore è Intamin AG assoluto leader mondiale dei roller coaster lanciati (ovvero che usano un motore per fornire al treno l'energia cinetica sufficiente a terminare il percorso).
Il percorso è semplice, quasi banale. Dopo il lancio in orizzontale, c'è una compressione che porta il treno in una salita a 90 gradi. Dopo una rotazione di 90 gradi a sinistra c'è il top hat a 138 metri. La sensazione è quasi di non riuscire a passare la collina (e infatti capita che il treno non abbia l'energia sufficiente. A questo punto il treno ricade e viene rilanciato). Subito dopo si comincia a cadere e l'accelerazione è mostruosa. Per i primi metri si ha la sensazione di cadere nel vuoto, sensazione confermata dal fatto che non si vede dove vadano le rotaie, poi interviene la brutale rotazione di 270 gradi a destra che ti riporta verso la stazione. Completa il giochino una hill da 40 metri che a quel punto sembra inutile.

Parte il treno davanti a te. Probabilmente usano dell'acqua per raffreddare la corda, percui l'effetto è simile a quello della catapulta di una portaerei.
La sensazione di un lancio del genere è indescrivibile. Il corpo è premuto contro il sedile (decisamente comodo e anatomico) con la forza di un maglio. La spinta non ha mai indecisioni o cali. Da quando si parte (da fermi, come Stealth di Thorpe Park) a quando si viene mollati dalla corda l'accelerazione è costante. Probabilmente sarebbe meglio avere degli occhiali, non tanto per gli insetti, quanto perché a oltre 200 km/h tenere gli occhi aperti è veramente difficoltoso.
Più forte di quanto mi aspettassi l'accelerazione in discesa e la sensazione di sbattere contro la struttura data dal fatto che ci si avvita all'interno scendendo. Credo che alla fine della drop (di 127 metri) si superino ancora abbondantemente i 150 km/h.
La ciliegina sulla torta, a quel punto, sarebbe una inversione, al posto della hill di 40 metri, magari formata con un heartline roll iniziato a 150 km/h e in completa frenata.

Comunque, ho fatto Kingda-ka. Due volte. E lo rifarei. Resterà comunque per molto l'ottovolante più alto del mondo e con la drop a 90 gradi più alta del mondo.

Sarah Scazzi

Ecco servito l'ennesimo delitto, e con l'ennesimo delitto ritorna la violenza (almeno verbale).
Come tutte le volte c'è gente che invoca la pena di morte, la lapidazione su pubblica piazza, l'evirazione mediante accetta, l'abbandono nel carcere degli ergastolani...

Per fortuna siamo un paese civile, e abbiamo una giustizia (per quanto lenta e farraginosa).
Per fortuna i giudici non giudicheranno secondo l'emozione del momento.
Con ciò non credo che debba essere lasciato libero o condannato a una pena lieve, ma è giusto che la giustizia faccia il suo corso.
Vorrei far notare anche che chi chiede oggi la pena di morte per il tizio, ieri chiedeva la grazia per una donna iraniana accusata dell'omicidio del marito.
Due pesi e due misure.

mercoledì 6 ottobre 2010

Tg squilibrati

Non serviva uno studio della Vidierre. Bastava guardare il TG4. Ma anche il TG1...

Doping

Torri dice che tutti i ciclisti si dopano. E tutti scandalizzati. Mi sembra molto la storia dei vestiti nuovi dell'imperatore: finché il bambino (simbolo dell'innocenza) non dice che il re è nudo, tutti a riverire e compiacere il potente.
Sono d'accordo con Torri. Liberalizziamo il doping, e mettiamo in galera i medici se uno dei ciclisti sta male durante una gara. Contemporaneamente però cominciamo i controlli a tappeto (ovvero con le modalità attuali) in tutte le gare ciclistiche. Ma tutte vuol dire che sono comprese le gran fondo, gli under23, gli amatori.
La vera piaga del doping nel ciclismo non è a livello professionistico, ma a livello amatoriale, dove c'è gente che piglia l'EPO per vincere la garetta provinciale, il cesto di prodotti tipici e finire nel trafiletto in 36esima pagina del Giornale di Brescia.
Combattiamo il doping a livello amatoriale, calerà anche a livello professionistico.

lunedì 4 ottobre 2010

E i vecchi Svedesi?

Ad agosto sono stato 2 giorni in svezia. O meglio 24 ore, visto che siamo arrivati a Stoccolma che erano le 3 e siamo ripartiti alla stessa ora il giorno dopo. Alcune considerazioni sparse, che ho maturato da un po'.
  • le svedesi sono professioniste negli short. Mai viste tante ragazze con i pantaloncini cortissimi. Non che la cosa dispiacesse (anche perché è un assoluto bel vedere) ma da noi non ce ne sono così tante
  • Incredibile ma vero, tutto chiude alle 5-5.30 e riapre alle 10-11. Ci sono posti che sono aperti da mezzogiorno alle quattro e mezza. Abbiamo cenato alle otto, nell'ultimo ristorante aperto. Dopo cena siamo andati in una birreria irlandese, perché di locali svedesi non ce ne erano
  • Per la cena mi avevano consigliato un locale, un po' fuori mano. Ero andato anche a vedere sul loro sito l'indirizzo preciso, in modo da arrivarci senza problemi. Siamo arrivati e il locale non solo era chiuso, ma abbondantemente in ristrutturazione. Che cosa hai a fare il sito se non metti queste informazioni?
  • Stoccolma è una città wannabe turistica. L'offerta della Stockholm Card è notevole (a una 40ina di euro una pila di ingressi per 24 ore). Però non c'è un cartello che sia uno che ti porta dalla stazione (dove arrivano tutti, anche i pullman che arrivano dagli aeroporti) all'ufficio turistico dove recuperare la Stockholm Card. L'ufficio turistico dovrebbe essere IN STAZIONE, mica in centro. Così arrivi, prendi la Stockholm Card e cominci a muoverti
  • Nonostante la tecnologia che pensiamo imperare, l'ingresso nel metrò è regolato da un addetto che controlla che tu abbia titolo di entrare e timbra il biglietto. Ma non è che lo mette nella obliteratrice, proprio lo timbra con un timbrone. Che poi non si legge, quindi la data di partenza della Stockholm Card la scrive a penna.
  • E i vecchi dove li mettono? in 24 ore avremo incontrato sì e no 5 persone sopra i 60 anni. O li bruciano, o li internano, o li esiliano. Se no muoiono giovani.
  • Belli i musei di Stoccolma, fantastico il museo della scienza e della tecnica. Bello anche il museo nordico. Peccato che in un museo ci stia tutta la loro storia. Tanta storia così in Italia l'abbiamo prodotta in un secolo. E in alcuni periodi anche in meno di un secolo.