mercoledì 10 agosto 2011

Esame!!!

Ecco il momento tanto attesa. Dopo 57 ore di volo, di cui 10 da solo, e 10 mesi di lezioni e voli, il coronamento di tanto impegno: il momento dell'esame.
Un paio di serate preparatorie, un volo che doveva essere fotocopia dell'esame un po' merdoso (canato tutte e due le simulate, una alta e una bassa, non mi sono perso solo perché è impossibile perdersi andando a Boscomantico), stamattina ore pronto in Aeroclub.

Briefing a terra, una scorsa alle tabelle del manuale dell'aeroplano riguardanti le prestazioni, fatto mass and balance e il minimum FOB (e chissene, tanto si partiva con il pieno!) e poi in volo.
Accensione complicata come al solito (avviare un 6200 non è come avviare un 50ino...), rullaggio, attesa dell'I-ALWI che aveva da fare un touch and go, e poi via. Tutto normale, le checklist guidano il tuo fare, e quindi non c'è problema.

Dopo il decollo, inbound Lonato l'esaminatore mi fa: "perché non andiamo a Trento?". E io "perché no? l'unica cosa è che mi mancano le cartine....". Io pensavo che lo dicesse solo per vedere cosa dicevo. Invece no, si va proprio a Trento!!! Mi porge l'iPad con le cartine, mi segno un paio di cose, tipo l'elevazione dell'aeroporto, e le piste. I circuiti sono normali (ovvero sinistri) per entrambe le piste.

Navigazione a vista (avete presente infilarvi in un imbuto? il lago di garda È un imbuto, e non puoi mica sbagliarti...).
Un paio di stalli approfittando della quota acquisita, e poi sopra riva, virata secca a destra infilandosi nella valletta. Poi un paio di zig-zag nella valle dell'Adige (tra Rovereto e Trento) e il campo è in vista.
Siamo ancora alti, ho preferito scendere poco: la valle è stretta, non conosco il posto e non vorrei andare "a sbattere" contro un aeroplano in circuito. Quindi ci inseriamo in un sottovento sinistro per la pista 36 (sorvolando il cielo campo e poi scendendo a raccordare il sottovento). In testata pista c'è un aliante, con il traino che va a prenderlo. Non volendo allontanarmi troppo, giro troppo presto, il traino è ancora sulla pista, quindi mi infilo in un sottovento sinistro pista 18, e poi sorvolo il campo a metà pista per ripresentarmi in sottovento sinistro 36. Nel frattempo un simpatico locale che conosce tempi e modi del posto mi "frega" il posto in atterraggio. La seconda volta più attento, visto che la manovra di atterraggio è bizzarra: il sottovento è MOLTO vicino alla pista, c'è la montagna a destra, che però appena a sud del campo si allarga, quindi una leggera virata a destra per allontanarsi un attimo, e poi una lunga virata a sinistra per presentarsi in finale. Niente tratti rettilinei di base, anche la discesa è fatta "a naso", non c'è il conforto dei classici "sottovento-base-finale" con le quote che aiutano.
In ogni caso, atterraggio buono anche se non perfetto e poi si decolla per fare una simulata. Via a 2000 piedi, con la salita alla velocità di salita ripida, 63 nodi e l'aeroplano che sembra lo shuttle e davanti non si vede un'ostrega. Verticale campo 2000 piedi in direzione sud, il motore pianta esattamente sopra la pista. Novanta gradi a destra di virata, tutti i controlli più chiamate finte, poi continuando i controlli un 270 a sinistra con atterraggio discreto e comunque in pista. Via riattaccare e poi si risale ancora verso i 3500 che ci avevano permesso di scavallare la valletta tra Garda e Adige.

C'è tempo anche per qualche chiacchiera, per me il grosso era fatto: la simulata era la cosa che mi spaventava di più. Durante il ritorno un paio di assetti inusuali e un tratto in volo lento (55 nodi, volantino in pancia e non scendere). Si discende solo al traverso di Garda, evito la diversione su Salò (comunque inutile) e si va verso Lonato. Atterraggio a Monti senza flap un po' lungo: si sente molto l'effetto suolo e l'assetto più alto ti fotte. Comunque l'esaminatore non fa grosse pieghe: l'atterraggio senza flap è una avaria che capita molto ma molto raramente, e in quel caso è buona norma cercare un aeroporto con una pista lunghina...
Rullaggio, parcheggio, si spegne e complimenti.

Due raccomandazioni per finire: professionalità e attenzione. Anche se si è piloti non professionisti (come sarò io) la professionalità è fondamentale. Per fortuna a Monti questo non è difficile da ricordare: c'è un certo traffico di piloti professionisti e anche i controllori lo sono. Quindi si è portati a mantenere questo atteggiamento. E l'attenzione, sempre. In questo caso, aver la testa tra le nuvole non vuol dire essere disattenti, anzi....

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