venerdì 26 agosto 2011

Nucleare

Dopo mesi dal referendum e dall'incidente alla centrale giapponese di Fukushima (ormai in fase di risoluzione), prendo due minuti per dire la mia sul nucleare.

Di principio non sono contrario alla produzione di energia nucleare.
I controlli sulle centrali sono accurati e indipendenti, gli inconvenienti sono riportati a un'autorità centrale. Gli algoritmi di controllo sono sempre più automatizzati ed accurati, e, soprattutto negli impianti nuovi, ci sono delle sicurezze intrinseche.
Va da se che una centrale nucleare è un impianto industriale molto complesso, quindi è normale che piccoli incovenienti accadano più o meno regolarmente. Chiaro che anche questi piccoli incovenienti, che in un impianto di produzione normale non verrebbero a conoscenza di nessuno, sono segnalati alla IAEA, che provvede alle debite indagini.
Chi in passato (per esempio TEPCO) ha cercato di barare, è stata beccata e multata di conseguenza.
Inoltre il nucleare è l'unica fonte di energia che controlla la totalità delle scorie che produce.

Sono contrario però a un nucleare italiano. Non tanto per i motivi "classici" (la mafia, gli appalti truccati, la gestione dei rifiuti e delle scorie eccetera. Tenendo conto di questo non dovresti andare a scuola, su una autostrada, o in aereo), quanto perché ormai si è perso il treno. Troppo tempo è passato da quando eravamo veramente potenza industriale nucleare, troppo know-how si è disperso.
Poi, siamo in Europa. È ora che si cominci a pensare a una unione europea che non sia solo economica, ma anche politica. E anche energetica. Che la Francia, che ha già una grossa predisposizione al nucleare, continui su quella strada. Abbiamo sole, vento e idroelettrico, facciamo fruttare quello. Siamo vicini ai giacimenti libici di gas, avanti con le turbogas.

Una delle cose che più mi intristisce, tipicamente, quando si parla di nucleare, è che molti antinuclearisti parlano come se ci fosse un "omino cattivo" che vuole il nucleare proprio in quanto cattivo.

No. Il nucleare ci serve. Ci serve se vogliamo 22 gradi in ufficio quando fuori ce ne sono 38. Ci serve se vogliamo il computer, il telefonino, Internet. Ci serve se vogliamo una industria pesante. Ci serve se vogliamo le acciaierie. Ci serve se vogliamo i treni, i tram e i filobus. Ci serve se vogliamo l'auto elettrica. Ci serve se vogliamo l'auto a idrogeno.
Quindi, o spegniamo tutto questo oppure accendiamo il nucleare. E se non spegniamo il nulceare, bisogna fare quello che farà la germania, ovvero riattivare centrali a carbone e a gas per sopperire alla chiusura del nucleare interno, oppure comprare energia elettrica dalla Francia, che la produrrà mediante centrali nucleari.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, tu dici:

"Inoltre il nucleare è l'unica fonte di energia che controlla la totalità delle scorie che produce."

Purtroppo non è così. Ilaria Alpi è stata uccisa molto probabilmente perchè aveva scoperto che la Somalia era la discarica mondiale di scorie radioattive.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ilaria_Alpi


Se controllarle significa seppellirle da qualche parte, beh, allora bisogna dire "dimenticarle". Il fallimento a tal proposito dei tedeschi che le hanno stoccate in una miniera di sale ora però invasa dall'acqua ne è la prova.

Report:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-17f2ebfb-98a5-428f-8df2-d1634b60decc.html


Il nucleare del futuro è quello con il deuterio, ricavato dall'idrogeno estratto dall'acqua marina. Però c'è da aspettare...

Ciao,
Antonio

Camicius ha detto...

"Purtroppo non è così."
Quella è la pratica. In teoria, il nucleare controlla le scorie. Una centrale a carbone, non le controlla nemmeno in teoria, ma ne rilascia volutamente una certa quantità.

Il nucleare del futuro
Del nucleare abbiamo bisogno adesso, mica nel futuro. È da almeno 20 anni (da che mi ricordo) che sento dire che tra 5-10 anni avremo centrali a fusione. Sto ancora aspettando...

Anonimo ha detto...

Io non ho parlato bene delle centrali a carbone. C'è chi in passato aveva fatto una legge che obbligava ad installare il fotovoltaico a chi costruiva o restrutturava una casa.

Purtroppo l'attuale governo ha tolto questa legge, chissà perchè... ma la Lega non era ambientalista e legata al territorio?

"Del nucleare abbiamo bisogno adesso, mica nel futuro." Del nucleare? Sbagliato. Di energia, mica di nucleare. E' quello il concetto di base sbagliato. Sembra che l'unico modo per produrre energia sia il nucleare... La francia ha un sacco di centrali nucleari ma è costretta ancora a produrre energica con il petrolio. I Tedeschi le stanno dismettendo perchè hanno visto che non sono convenienti. I portoghesi producono energia dalle onde del mare. Gli svedesi usano la biomassa.

Una centrane nucleare ha bisogno di 20 anni per essere realizzarla. In Germania (ma anche a Castegnato per stare vicini) ci sono paesi che sopravvivono con il fotovoltaico. Un villaggio tedesco ha tappezzato un ex aeroporto di pannelli fotovoltaici. Quando l'energia scarseggia, ne aggiungono qualcuno con i soldi risparmiati, non costruiscono un'altra centrale. Sempre la Germania ha acquistato porzioni di deserto del sahara per piazzarci dei pannelli fotovoltaici e trasferire l'energia prodotta sul continente.

E poi il nucleare dove lo metti? Le radiazioni dannose "controllate" arrivano anche a 30Km di distanza. Controlla i dati dell'OMS sulle leucemie dei bambini che vivono anche a 20Km di distanza da una centrale. Nei costi ci devi mettere anche quelli della salute.
Il nucleare ha bisogno di tanta acqua e zone non sismiche. Dove le metti? Dato che non sono dannose spero in Adamello... In Italia quando il problema è distante da casa è solo un vantaggio, degli altri chissenefrega.

Insomma, dovremmo smetterla di seguire la mentalità statunitense. Quelli sono l'unico paese che neanche hanno ratificato il protocollo di Kyoto...

Ciao Antonio

Camicius ha detto...

Purtroppo non fai andare le acciaierie con il fotovoltaico. Che fai, alle 5 l'inverno chiudi l'acciaieria perché non hai più i pannelli? E le produzioni che vanno H24?

La maggior parte delle energie rinnovabili (tutte quelle solari, ma anche vento, onde eccetera) hanno il difetto di essere INTERMITTENTI.
Se non c'è vento, spengo i pc? Se è nuvoloso l'acciaieria va in sciopero?
Il giorno che il mare è calmo, che fai spegni riscaldamento o aria condizionata?

In Germania (ma anche a Castegnato per stare vicini) ci sono paesi che sopravvivono con il fotovoltaico.

Come fanno con l'illuminazione serale?


Sempre la Germania ha acquistato porzioni di deserto del sahara per piazzarci dei pannelli fotovoltaici e trasferire l'energia prodotta sul continente.

Con quali tecnologie. Con che rete?
La Germania chiude le centrali nucleari sulla pressione elettorale della sconfitta della Merkel, e cosa fa? Riapre centrali a carbone e turbogas. E acquista crediti dai paesi sottosviluppati per non sforare il protocollo di Kyoto, che con il nucleare e le rinnovabili riusciva a rispettare.

C'è chi in passato aveva fatto una legge che obbligava ad installare il fotovoltaico a chi costruiva o restrutturava una casa.
Sul fotovoltaico ho GROSSE remore tecniche. La costruzione dei pannelli fotovoltaici consuma una marea di energia, e a detta di più persone che conosco, restituiscono nella vita operativa meno energia di quella necessaria per costruirli.
Molto più logico il solare termodinamico, i vari cappotti, l'isolamento, e il risparmio energetico. Che però possono incidere in misura marginale sulla richiesta energetica.


Dove le metti? Dato che non sono dannose spero in Adamello... In Italia quando il problema è distante da casa è solo un vantaggio, degli altri chissenefrega.
Sopra la mia casa ci sono dighe per qualche decina di milioni di metricubi di acqua. Se saltasse la diga del Pantano, quanta parte del mio paese credi resterebbe? FORSE le frazioni e la parte alta del paese, ma la storia del Vajont e del Frejus insegna che dove non arriva l'acqua, arriva l'aria. Non per questo sono contrario, anzi.
Vivo a qualche km da un termovalorizzatore e da una centrale termica (metano, olio combustibile e carbone), e se una commissione di tecnici dicesse che il posto ideale per costruire una centrale è a qualche km da casa, che la facciano.
Non si può bloccare un paese per guardare al proprio orto. Ma in Italia, purtroppo, non è un sentimento diffuso.

Anonimo ha detto...

Il fotovoltaico che stanno sviluppando ora produce idrogeno per elettrolisi e lo "ingabbia" in celle a combustibile che con un piccolo generatore può produrre energia anche notturna per una famiglia. Producono energia e la mettono da parte. Negli Stati Uniti stanno già iniziando la produzione di questo nuovo fotovoltaico.

Per le acciaierie (sempre se in italia i cinesi ci permetteranno di averne ancora) si può continuare ad usare le vecchie tencologie finchè non arriva il nucleare pulito.
Sono convinto che se tutti i tetti, di tutte le case avessero un pannello solare di energica ce ne sarebbe a volontà anche per le acciaierie.

Le dighe (che non ho citato) non fanno danni alla salute finchè non crollano (quella del Vajont non è crollata ma ha fatto danni solo a causa dell'egoismo di chi l'ha voluta). La centrale nucleare tradizionale invece li fa durante il suo normale funzionamento. L'impatto ambientale di una centrale nucleare è infinitivamente maggiore di una diga: inquinamento delle acque, radiazioni nelle vicinanze, danni alla salute della gente che ci lavora...

Facile dire "che la facciano pure qui": intanto sai che non la faranno. Se la beccheranno gli sfigati della pianura padana o del sud italia.

E poi... "commissione di etcnici"... ma lo sai come li scelgono i tecnici in Italia? Non certo per la bravura...

Camicius ha detto...

Il fotovoltaico che stanno sviluppando ora produce idrogeno per elettrolisi e lo "ingabbia" in celle a combustibile che con un piccolo generatore può produrre energia anche notturna per una famiglia. Producono energia e la mettono da parte. Negli Stati Uniti stanno già iniziando la produzione di questo nuovo fotovoltaico.
Con quale resa? Il ciclo dell'idrogeno (corrente->idrogeno->celle a combustibile->corrente) tende a perdere circa fino all'80% dell'energia immessa. E poi "Il fotovoltaico che stanno sviluppando ora" lo stanno sviluppando o è pronto? Ovvero, c'è una applicazione commerciale e commerciabile oppure è ancora in fase di sviluppo?

si può continuare ad usare le vecchie tencologie finchè non arriva il nucleare pulito.
Per vecchie tecnologie intendi carbone, olio combustibile e nucleare a fissione?

Le dighe (che non ho citato)
Le ho citate io, e ad oggi è la tecnologia di produzione di energia che in Italia ha fatto più morti.

Un volo aereo intercontinentale fa assorbire più radiazioni rispetto al normale funzionamento di una centrale nucleare, tant'è che i piloti e gli assistenti di volo sono considerati lavoratori a rischio radiologico.

Facile dire "che la facciano pure qui": intanto sai che non la faranno. Se la beccheranno gli sfigati della pianura padana
Io vivo a Brescia, 5 giorni su 7 e spesso son qui anche per il weekend.
Quindi, sì, posso dire "che la facciano pure qui", e per qui intendo "vicino a casa mia".


ma lo sai come li scelgono i tecnici in Italia? Non certo per la bravura
Scusa la domanda, ma vivi in Italia?
Vai sui ponti costruiti dai tecnici scelti in Italia? Viaggi sui treni costruiti dai tecnici scelti in Italia? Se hai figli, vanno a scuola in scuole costruite da tecnici scelti in Italia?
Ma sei matto? Non sai come li scelgono i tecnici in Italia?

Anonimo ha detto...

"...è la tecnologia di produzione di energia che in Italia ha fatto più morti..."

Per forza, il nucleare non c'era all'inizio del '900. Allora possiamo anche dire che l'arco e la freccia nel medioevo hanno fatto più morti delle pallottole...


La soluzione dovete trovarla voi ingegneri, ma non deve nuocere alla salute. Il nucleare SI SA prima che venga realizzato che fa male. Quindi è meglio non utilizzarlo.

Il ragionamento dei piloti che sono lavoratori a rischio perchè prendono le radiazioni non ha senso. Cosa vuole dire? Progresso tecnologico a tutti i costi?
Devi migliorare la salute dei piloti, mica peggiorare quella degli altri affinchè i piloti non possano essere più considerati a rischio... Siccome un muratore lavora imbragato al decimo piano, anche una segretaria deve lavorare con il pc e la scrivania imbragata al decimo piano?

Per fortuna, grazie ad Italiani saggi, per almeno 10 anni il nucleare è fuori discussione...

Camicius ha detto...

La soluzione dovete trovarla voi ingegneri
Allora la soluzione c'è o no? Perchè dai commenti precedenti mi sembrava che ci fosse, ora è da trovare...

Il ragionamento dei piloti che sono lavoratori a rischio perchè prendono le radiazioni non ha senso.
Ha senso nel momento in cui in qualche viaggio aereo prendi tante radiazioni come un anno a 20km da una centrale nucleare.
E non mi sembra che qualcuno stia qui a farsi troppe pippe in merito.

grazie ad Italiani saggi,
Grazie agli italiani "saggi" del 1986 abbiamo buttato nel cesso 20 anni di ricerca costata miliardi. E non abbiamo mica smesso di consumare energia nucleare, no. La compriamo dalla Francia, dalla Svizzera e dalla Slovenia, quindi non abbiamo eliminato il problema, l'abbiamo spostato solo un po' più in la.
E grazie agli italiani saggi, o forse solo disinformati, ci siamo chiusi fuori dalla ricerca sul nucleare.