giovedì 17 settembre 2009

Grande Punto, grande comfort

Ed eccoci a parlare del grande comfort della Grande Punto. Se devo riassumere la sensazione di guida della GP in una parola, questa è morbidezza.
Grazie al servosterzo elettroattuato, si guida con un dito in ogni situazione, in manovra come in autostrada. È facile da guidare, non si comporta mai in maniera brusca anche se sollecitata pesantemente. In alcuni casi, tirata veramente a canna, nelle curve della strada Edolo-Vezza, tende un po' al sottosterzo, ma anche in quei casi in maniera progressiva. Un leggero aumento della angolatura dello sterzo risolve il problema senza patemi. Ed ora i dettagli:

Motore

1.4 litri, aspirato, ibrido benzina-metano. 77Cv, in entrambe le configurazioni, la sensazione è che a metano la coppia massima sia leggermente inferiore.
Un motore estremamente parco nei consumi (a metano più di 25 km con un euro di gas) non può essere brillante. Quindi non aspettatevi partenze a razzo o accelerazioni brucianti. Complice anche una frizione un po' difficile da gestire (forse arrivando da una frizione alta e di lunga corsa come quella della Punto vecchia, è anche un po' colpa dell'autista) le riprese sono tranquille. Soffre un po' in salita, ma tenendola allegra (sopra i 3000, per intenderci) reagisce bene. Fatica parecchio nelle riprese in velocità (ci mette una vita dai 100 ai 130), ma da una macchina pesante rispetto alla cavalleria era da aspettarselo.

Dotazione e assemblaggio

Le plastiche sono di buona qualità assemblate bene. Per ora non scricchiola nulla, neanche sul pavé e neanche premendo su ogni parte della plancia. La dotazione di serie della versione migliore a metano è buona, ma mancano i vetri posteriori elettrici e il bracciolo sul sedile anteriore, che sarebbe veramente comodo, soprattutto sui viaggi lunghi. Inoltre gli specchi non si ritraggono automaticamente, ma "alla vecchia" tirandoli con una mano. La cosa può essere scomoda in situazioni di passaggi stretti in solitaria

Blue and sound

Che dire, quasi il miglior pacchetto audio e multimedia che si possa pensare. Utilizzando un sistema embedded con montato Windows Mobile 6.0 fornisce in un botto solo:
  • connettività bluetooth con ogni telefono compatibile, quindi vivavoce a manetta
  • legge i messaggi in arrivo (ma non con tutti i telefoni)
  • ha un sistema di gestione vocale, quindi basta premere un bottone e dire "chiama gino" perché il sistema cerchi Gino nella rubrica e, se presente, lo chiami.
  • un media player, con tutte le funzioni tipiche di un media player, a partire dalla riproduzione di file mp3, alla ricerca ecc. ecc. il tutto attuato, volendo, con comandi vocali.

Disposizione dei comandi

Qui qualche appunto si può portare. I comandi di specchi e alzacristalli elettrici anteriori lato guidatore sono un po' scomodi, e quasi difficili da raggiungere. Sarebbe opportuno che tutti si mettessero d'accordo sulla posizione reciproca di tachimetro e contagiri. Sulla Zafira e sulla Punto sono invertiti rispetto alla GP. Non che la cosa sia drammatica, ma abbasserebbe di molto il tempo di adattamento tra una auto e l'altra.
Comoda sia la posizione dell'autoradio che quella del clima manuale, raggiungibile comodamente sia dal guidatore che dal passeggero.
Due parole invece sulla presa USB del sistema Blue and sound. Cazzo, funziona solo con il cassettino aperto! Devo trovare una presa USB a pipa in modo da riuscire a lasciare il chiavettone nel bauletto...

In conclusione

Sono soddisfatto dell'acquisto. Non sono uno sportivo dentro e la macchina corrisponde sostanzialmente ai requisiti che mi ero dato, che sostanzialmente erano 2: bassi consumi, comodità. Ci siamo, con entrambi!

martedì 15 settembre 2009

Il parto del cambio auto...

Problema: devo andare a Milano in macchina. La punto, con all'attivo 170000km non può reggere 190 km/giorno+200/settimana per molto.
Soluzione a breve termine: Uso la Zafira dei miei
Soluzione a lungo termine: Cercare una macchina.

I "requisiti di progetto" erano:
  1. bassi consumi (e relativo basso inquinamento)
  2. una certa sicurezza in autostrada (quindi niente citycar o similia)
  3. possibilità di avere il cruise control (indispensabile per i tragitti in autostrada)
  4. comodità anche per eventuali ride di tanti chilometri in pochi giorni (vedi le vacanze fatte in Spagna e Croazia)
più tutte le comodità (5 porte, chiusura centralizzata, ABS, airbag) che vengono agratis con una macchina di una certa dimensione.

Per il requisito uno, la scelta è cascata su una macchina a gas, metano o GPL, che permette anche di usufruire di una pila di incentivi stato-regionali.
Quindi, dopo un rapido giro su Internet è partito il giro (meno rapido, visti anche i miei orari di maggio) delle concessionarie.
Nell'ordine più o meno cronologico:
  • Citroen: se gli avessi lasciato lì la Punto e 11900 euri, mi avrebbero allegramente quando immediatamente consegnato una C3 1200GPL, full optional. Ma se fossi tornato il giorno dopo non avrei trovato quella macchina, sicuramente non a quel prezzo. Sottinteso c'era che quasi quasi non avrei trovato neanche la concessionaria...
  • Chrysler: ci sono andato solo perché era attaccata alla Citroen. Mi ha sconvolto la bassa qualità delle plastiche degli interni, senza costare significativamente meno della Citroen.
  • Ford: la Fiesta GPL avrebbe potuto essere una valida alternativa. Prezzo onesto, qualità costruttiva, ma un danno: tempi di consegna eterni. Ovvero niente macchina fino ai primi di ottobre. Decisamente troppo
  • Opel: la Corsa non mi dispiaceva, ma non non c'era il colore che volevo (o meglio c'era, ma solo la versione metallizzata che rendeva il rosso praticamente un bordeaux...)
  • Peugeot: mica male il 207, ma anche qui, con i tempi di consegna non c'eravamo: metà settembre...
  • Renault: molto gentili, ma anche lì le offerte non erano definitive, i prezzi non troppo chiari, mancava un preventivo ufficiale, ma solo qualche cifra scarabocchiata su un preventivo fatto su una macchina non gpl...
  • Fiat: la cosa che più mi ha attirato della Grande Punto è stato il motore. Un motore progettato ibrido benzina-metano, non un motore a benzina con l'impianto a metano (o a GPL), come praticamente tutti gli altri. La stessa Matiz, propagandata in Italia come dotata di serie di impianto a GPL, arriva in Italia come auto a benzina e gli viene montato successivamente l'impianto a gas. Mi piaceva il colore, mi piace la linea, anche se non mi convince eccessivamente il frontale.
Morale della favola, via dal cugino di mia mamma Enzo, e ordinata la Grande Punto Dynamic, aggiunto il controllo elettronico della velocità di crociera, il pacchetto blue&sound e gli specchietti retrovisori riscaldati anti-appannamento. Tempo di consegna: meno di due mesi: ordine il 1 giugno, consegna il 29 luglio. Totale 14500 euro.
21000 di listino, 3000 di sconto metano, 1500 di sconto rottamazione, il resto sconto di concessionario e casa.
A presto la recensione...

lunedì 7 settembre 2009

Trasporti e treni inglesi, a confronto con i treni italiani

Essendo di viaggio a Londra, e stante la mia passione per i parchi di divertimento, come il primo articolo della serie recita, ho deciso di andare a Thorpe Park per una giornata al parco.
Come ci si arriva?
Il sito, chiarissimo, riporta le alternative possibili.
Una era in treno. Si dice, treno da Londra ogni mezz'ora, poi l'autobus ogni mezz'ora. Andata e ritorno nello stesso giorno 12,5£, poco meno di 15 euro.
Arriviamo al confronto. Arrivo in stazione Waterloo alle 8. La biglietteria è di fronte all'uscita della metropolitana. Una voce sintetica annuncia il primo cassiere libero (per inciso, 8 casse aperte, su 16 disponibili, coda di 15 minuti). Chiedo i biglietti, 2 minuti dopo sono fuori, il cassiere mi dice che se corro (sono nel frattempo le 8.17) riesco a prendere il treno in partenza alle 8.20 e mi dice anche il binario. Io devo aspettare il resto del mondo che viene con me, quindi prenderemo non il treno dopo ma quello dopo ancora.
Una volta deciso di partire, il tabellone (sarà largo come minimo 40 metri, alto 3) riporta, oltre alla destinazione finale, in maniera chiara e in una botta sola, la destinazione, il binario, l'orario di partenza e tutte (dico tutte) le destinazioni intermedie del treno.
Trovato il binario (con 20 minuti di anticipo) è arrivato il treno, la gente è scesa dal binario OPPOSTO, e siamo saliti noi.
Il treno era praticamente deserto, con alcuni gruppetti palesemente diretti a Thorpe Park. Nonostante non fosse troppo necessario l'aria condizionata funzionava. Il treno non aveva finestrini apribili. I sedili erano puliti, non c'era la puzza di morto dei treni italiani.
Una cosa che mi ha incuriosito molto: niente linea aerea, ma terza rotaia a lato dei due binari "principali". Arrivo in orario, molte frecce per la direzione del parco, 3 autobus che ci hanno caricato tutti senza stiparci in maniera schifosa.


Adesso facciamo lo stesso viaggio, da Milano a Peschiera per Gardaland.
Arrivi in metropolitana, stazione centrale. Devi farti 4 piani di scale (poche scale mobili). Capiti in una sorta di cattedrale, praticamente deserta, dove cominci a guardarti in giro, non trovi la biglietteria. Vedi un microcartello, che ti indica la biglietteria. Non ho mai frequentato la biglietteria della Centrale, ma dubito ci siano sistemi fichi per segnalare il primo sportello libero. Ti fanno il biglietto, ti fanno strane domande sul tipo di treno, comunque per una andata e ritorno ti scuciono quasi 30 euro. Soprattutto devi dirgli a che ora vuoi partire, e a che ora vuoi tornare. Sali altri 3 piani di scale (utilizzando dei tappeti obliqui, che ti costringono a un inutile zig zag. Ti trovi in un atrio, enorme. Non vedi uno straccio di pannello informativo, e non vedi neanche i treni (e, memore delle rampe di scale fatte, ti chiedi se dovrai farne ancora). Seguendo la folla, trovi i treni. Il tabellone delle partenze (5m x7m, a 10 metri da terra) è dalla parte opposta della stazione. Il tuo treno parte, nella migliore delle ipotesi con 10 minuti di ritardo, e ne accumulerà altri 10 in un'ora di viaggio. È sporco, non va l'aria condizionata e non ci sono finestrini da aprire. Al tuo posto prenotato c'è un pendolare incazzato, che si deve alzare per farti posto, e comincia a parlarti male delle ferrovie italiane, e dei guasti che i treni hanno tutti i giorni, provocando la convergenza dei tuoi arti superiori in zona inguinale.

Se per caso arrivi a Peschiera dopo le dieci e prima delle 7, devi prendere un taxi, perché dell'autobus gratuito, neanche traccia...

mercoledì 2 settembre 2009

Gardaland, Gardaland, era meglio se andavamo tutti quanti a Gardaland!

Ovvero, un confronto tra i parchi di divertimento che ho visitato quest'estate.

Mirabilandia


Tipico parco in zona marina. I giochi d'acqua sono veramente d'acqua (nel senso che non si limitano a qualche spruzzo, ma si scende veramente lavati) e "allegato" al parco, anche se a pagamento c'è un abbozzo di acquapark con spiaggia, piscine e scivoli, a mio parere poco più di una Proof of Concept (una prova per vedere se vale la pena investire lì).
Sicuramente superiore a Gardaland nei Roller Coaster, ma manca della storia che Gardaland ha alle sue spalle, come parco di ambientazione. Manca una dark ride a livello dei Corsari (assolutamente imbattibile) e manca una zona bambini degna di questo nome.
Fantastica l'ambientazione di Reset (ambientata in una New York devastata da una guerra atomica) ma l'attrazione in sé non è sto gran ché. Le pistole hanno un laser in punta, ma manca un po' di fumo per rendere visibile fascio del laser.

Katun


Lungo, veloce ed eccitante. L'inverted roller coaster più veloce d'Italia, ha dalla sua alcune figure acrobatiche molto esaltanti. Spettacolare il cobra roll e l'inline twist partendo dalla salita in uscita dal primo loop.

i-Speed


Che dire, il migliore launched roller coaster italiano. 0-100 in 2.3, propulsione elettronica grazie a un motore sincrono lineare. Un po' bastardo, perché il primo metro si fa con tranquillità e il motore lineare si inserisce dopo un secondo circa da quando si comincia a muoversi. Bello il top hat iniziale, peccato non abbia i 270° in discesa, e anche i salti a zero-g. Tutto sommato soddisfacente, anche se soffre parecchio di gioventù, è stato parecchio fermo nei due giorni della mia visita al parco...

Conclusioni


Parco interessante, costa poco, soprattutto se si sfrutta la possibilità dell'ingresso gratis il secondo giorno. Mappa come al solito confusionaria, e anche alcuni passaggi all'interno del parco non sono sufficientemente ampi e segnalati.


Thorpe park


Ambientazione pari a zero, nulla che neanche ricordi da distante l'area old-west o l'albero di Prezzemolo di Gardaland. È chiaro che qui si viene solo ed esclusivamente per l'adrenalina, e il parco è rivolto praticamente solo agli adrenalinici. L'unica dark ride (X:\no way out) è in realtà un piccolo roller coaster in retromarcia, completamente chiuso al buio. Peccato che però non puoi stare senza le luci di emergenza delle uscite, percui l'effetto buio completo vada abbondantemente a troie... Spettacolare per accelerazione e sensazioni "Rush", una riedizione potenziata della vecchia altalena (25 metri, 80 km/h, 4 g). Eterne le code, come minimo 45 minuti. Nulla di particolare l'inverted (Nemesis Inferno).

Stealth


Che dire dell'edizione europea di Kingda-ka. Gli manca metà della velocità e dell'altezza, ma è fantastica. L'accelerazione idraulica è persino più cattiva di quella elettronica di i-Speed, e il top hat (7 metri più alto e con un passaggio più lento) permette di spaziare intorno con la vista, e di cagarsi addosso abbastanza quando scendendo non vedi la pista davanti a te...

Saw - the ride


Ci hanno dato dentro con l'ambientazione, a partire dalla coda... Spettacolare la prima parte, in dark ride, con dei faretti messi in posizioni tattiche, che danno la sensazione (anche dalla seconda fila) di finire dentro le scene del film... Niente di ché invece il tuffo oltre i 90 gradi, troppo breve per accorgersi di essere oltre la verticale...

Conclusioni

Ne stiano alla larga i deboli di cuore e i sofferenti di vertigini. Nulla che possa fare al caso loro, ma avanti chi vuole l'adrenalina. Non sono riuscito a fare almeno tre attrazioni che voglio fare, quindi dovrò tornarci...


Gardaland


Prima che parco adrenalinico, è un parco di ambientazione. Impagabile l'area corsari e l'area old-west. Secondo me imbattibile la dark ride dei corsari, e ricordiamo che Magic Mountain è stato il primo roller coaster con inversioni in Italia. Nel 1985. Con i nuovi treni è aumentata la comodità, e secondo me anche un po' di scorrevolezza. Blue Tornado (con il suo doppio inline in uscita dal sidewinder) sempre spettacolare. Risente un po' del cambio di proprietà, ma è cadidato per rimanere il miglior parco di divertimenti italiano, anche perché pare che la nuova proprietà stia già pensando a un roller coaster per il 2011...

martedì 1 settembre 2009

Considerazioni dalle ferie

è da quando sono in ferie, causa cambio lavoro (ovvero dal 24 di luglio), che rimugino su un po' di cose da scrivere, su qualche considerazione da fare, su qualche opinione-recensione da condividere.
Ora che le ferie sono quasi finite, anche le pensate hanno raggiunto un livello di maturità tale da poter essere condivise.
Non tutte in una volta, però.
Una alla settimana, con calma.
Giusto per essere un po' bastardo, vi anticipo i titoli, poi in ordine sparso le cose verranno.
  • Gardaland, Gardaland, era meglio se andavamo tutti quanti a Gardaland!
  • Grande punto, grande comodità
  • Londra, da turista
  • Trasporti e treni inglesi, a confronto con i treni italiani