giovedì 9 ottobre 2014

SPQG, sono pazzi questi giapponesi

Punto primo, per capire molto di quello che scriverò qui di seguito è leggere il libro dell'amico Mattia Butta, 101 motivi per non vivere in Giappone.

Prima di andare in Giappone me lo sono letto più di una volta, percui ero preparato a molto di quello che ho trovato. Ho anche trovato alcune cose diverse, alcune attenzioni che sono magari riservate ai turisti e non ai gaijin residenti.

Però ho avuto conferma praticamente di tutti i 101 motivi indicati da Mattia. Ma è chiaro che un conto è trasferirsi a vivere e lavorare in un paese, ben altra faccenda è starci un paio di settimane in ferie.

Partiamo dalle cose belle: ci sono una serie di agevolazioni riservate agli stranieri ai turisti stranieri¹, e solo agli stranieri ai turisti. La prima è il JR Pass, ovvero la possibilità a costi giapponesemente ridicoli di viaggiare su tutti i treni JR del Giappone. Il costo è di poco superiore al viaggio a/r Tokyo-Kyoto, però dà accesso a praticamente tutti i treni giapponesi, compresi gli shinkansen, e con prenotazione del posto gratuita. Altra cosa il collegamento da Narita a Tokyo Station, che per gli stranieri costa la metà, rispetto al viaggio normale. Per noi poi che ripartivamo da Haneda, il risparmio era assicurato.
Quindi un po' di attenzione al turista ha fatto ben piacere.

Altra cosa pro-turisti è la "saponetta internet". Per una settantina di euro, mi hanno messo a disposizione un modem 3g con accesso wifi a internet veloce, molto veloce. È una cosa che avevo cercato anche l'anno scorso per gli USA e che non avevo trovato, ma che è stata tremendamente comoda. Come wifi gratis in tutte le stazioni, in moltissimi centri commerciali eccetera. Cosa che è più comoda al turista che al locale: il locale se ha bisogno di un internet permanente ha un simpatico contratto con cui ha internet sul telefono.

Inoltre gli uffici turistici sono stati efficientissimi a fornirci indicazioni e materiali, suggerimenti di cosa vedere eccetera. Inoltre parlavano un ottimo inglese.

Poi, non sarà una novità, non abbiamo visto un treno uno in ritardo, tra Kyoto e Tokyo in ora di punta c'è uno Shinkansen ogni 3 minuti, i treni sono frequenti, puliti (abbiamo mangiato 2 volte in treno, su un regionale MI-BS non mangerei neanche se stessi per morire di fame), efficienti, neanche troppo saturi. Le stazioni sono accoglienti, le indicazioni sono ovunque anche in caratteri latini, quindi non è un problema orientarsi.

Questo il primo pezzo, ad uso dei jappo-fan.
Poi arrivano le note dolenti, alias perché andare in Giappone mi è piaciuto, ma non ci tornerò tento presto.



¹ ho modificato dalla stesura iniziale. Mattia mi faceva notare che gli stranieri residenti in Giappone non possono farlo.