domenica 27 gennaio 2013

Timelapse

Ieri ho provato per la prima volta la funzione di timelapse della mia action-cam Gobandit GPS hd.

Il problema principale è stato che la actioncam considerava la SD piena dopo 1999 fotografie. Considerando una fotografia ogni cinque secondi, fanno due ore e 47 minuti.
Io speravo di piazzare la actioncam, accenderla e dimenticarmene, contando sui 16 GB di spazio, che, visto che ci stanno circa 3 fotogrammi per MB, mi dà una autonomia di due giorni e mezzo.
È stato rilasciato un aggiornamento del firmware, ma non usando il programma originale della Gobandit (che è solo per windows) non me ne ero accorto.

Altra cosa noiosa (ma risolvibile in modo bizzarro) è che la actioncam non comincia a registrare fotografie se non ha il segnale GPS. Che è un po' una rottura di scatole. Comunque in ogni caso se staccata da corrente (per evitare problemi di batteria, avevo un convertitore 220-usb) sembra registrare anche senza GPS.

Non solo, ma siccome volevo fare la caspolada, ho dovuto mollare il balino prima che tutto fosse finito, quindi il video risultante è proprio una proof of concept. E perfettamente riuscita: la cosa è carina, fattibile, e possibilmente estendibile ad altri posti.



Due note a valle del video:
1. è importante non avere buchi. Nonostante non sembri è fastidioso avere un salto, e più il salto è lungo più è fastidioso.
2. è importante che il timelapse copra l'intero svolgimento. L'idea per l'anno prossimo è di piazzare la actioncam con la palestra vuota, e lasciarla fino a quando non c'è lì più nessuno.


Altri posti carini dove si può fare un timelapse potrebbero essere la piazza (dalla mattina, e poi tagliare se necessario), l'arrivo, la sala del centro eventi dove si cena, i ristori. Basta un palo alto, dove c'è corrente, possibilmente un po' di luce, e una action cam o una videocamera compatta che può scattare fotografie in automatico!



venerdì 25 gennaio 2013

Buon viaggio, diario

Il Diario di guerra sta cominciando a "marciare" da solo. Grazie ad analytics e a piwik, con cui seguo le visite, ho scoperto che la cosa è saltata fuori in 2 o 3 forum, e "La voce del Popolo" ci ha dedicato un articolo senza che, mea culpa, io le segnalassi l'esistenza della cosa. Buona cosa. Più gente vede questa testimonianza, meglio è!

martedì 22 gennaio 2013

La nuova frontiera dello spam

Mi scrive Elsa F. e si offre di calcolarmi la pensione.
Buahahahahaahah!


domenica 20 gennaio 2013

Spalla

Mi sono lussato ancora una volta la spalla.

Stamattina, mentre mettevo il pile, la mia spalla destra ha deciso di andarsene a fare un giro per vedere il mondo.

Giù quattro madonne, mi faccio vestire in maniera sommaria (mica si riesce a vestirsi senza mani, la destra bloccata, la sinistra a tener su la destra) e poi si va a Edolo.
Inciso, per fortuna c'è Edolo, sarebbe una vera rottura di palle, e un aggravio di dolore e di sicuro un peggioramento delle condizioni (magari minimo, ma comunque presente).

Comunque, stavolta, la mia spalla, sua sponte, spaventata dalla tristezza del pronto soccorso edolese, ha deciso di rientrare al suo posto, senza manovre buffe, senza dosi di radiazioni per fare lastre, senza dover aspettare un tecnico radiologo o un ortopedico che ti segua.

Ora un po' di noie, soprattutto per Carletto che dovrà munirsi di tappi per le orecchie, un po' di male in alcuni passaggi (damn, farebbe comodo un'auto con il cambio automatico), e un'altra tacca da segnare sulla mia spalla.

L'ultima volta che mi è successo era il maggio 2010, ero a Pamplona, in giro con Silvia mezzo ubriaco, e la sera dopo eravamo in giro sempre abbastanza alticci, ho rubato una chitarra a un francese in secca depressa e abbiamo cominciato a cantar Battisti, de André, Guccini e tutti gli altri, e il giorno dopo trascinavo uno dei valigioni di Silvia di rientro dall'Erasmus.

Due anni e mezzo tra una rottura di palle e l'altra sono più che sufficienti, non ho proprio voglia di farmi operare, anche perché sarebbe sempre un intervento, un po' di convalescenza a casa, e non ne ho proprio mica voglia....

venerdì 18 gennaio 2013

Geolocalizzazione del diario

Il 17 gennaio 1943 arriva improvviso sul fronte del Don l'ordine di ripiegare.
Comincia quindi il lungo viaggio che porterà mio nonno a rientrare in Italia, dopo aver camminato per qualche centinaia di km nella neve, al freddo.
Sto cercando, con parecchie difficoltà di geolocalizzare i posti che vengono citati nel diario.
Oltre a quanto presente sul diario, e a un disegno trovato insieme ai diari, mi sto facendo aiutare dalla mappa presente sul sito Controstoria, e dalla mappa annotata riportata sul sito del 120° Reggimento Artiglieria Motorizzato.
Per adesso è andata bene, ma andando avanti qualche giorno, la cosa si fa un po' più rognosa. La qualità delle fotografie è un po' peggiore, dall'alto si fatica a riconoscere i centri abitati dai campi, ma spero di riuscire a coprire il più possibile tutto il ritorno.

Colgo qui l'occasione per ringraziare tutti quelli che, con mezzi diversi, mi hanno fatto i complimenti per l'iniziativa.
Grazie davvero. Con i vostri messaggi mi confermate che questa era la cosa giusta da fare.

giovedì 17 gennaio 2013

Qualcuno parla russo?

O magari è ucraino, o un'altra lingua di un popolo che sta a metà strada tra qui e il Don...

Qualcuno sa dirmi che cosa è questo:



(cliccate sulle immagini per una versione a risoluzione maggiore)

Aggiornamento
Mi basterebbe capire in che lingua è scritto, se russo, bielorusso, ucraino o ruteno.
Vi prometto che poi vi spiego perché mi interessa, e soprattutto cosa è scritto su questo registro...

martedì 8 gennaio 2013

Oblivion

Genio allo stato puro.