martedì 28 gennaio 2020

Elezioni in Emilia Romagna

Sulla scia del post sui flussi di votanti delle elezioni comunali di Brescia del 2018, provo a fare lo stesso sulle elezioni emiliane.
Questi sono i dati presi dalle banche dati ufficiali alla data del 27 gennaio (quelli del 2020 potrebbero cambiare di qualche unità perché ci sono 294 schede contestate, che per ora sono nelle nulle/bianche)




Il primo dato che balza all'occhio è l'esplosione dell'affluenza, che fa risultare un aumento di oltre un milione di voti (su 1.3 milioni del 2014), ovvero un aumento dell'84%. Sicuramente l'eco mediatico che queste elezioni hanno avuto a livello nazionale, il valore di "test sul governo" che ha assunto questo voto e gli impegni elettorali di alcuni big nazionali (soprattutto Salvini, che si è speso tantissimo sul territorio in questi mesi, ma anche Calenda, pur avendo solo qualche candidato nella civica di Bonaccini) hanno pesato su questo dato.

Questo aumento nasconde la destinazione degli 86.000 voti persi dal Movimento 5 stelle che partiva da un poco esaltante 13.31%, migrati probabilmente in parte verso Salvini e il centro destra, e in parte verso l'astensionismo.

Astensionismo dal quale pescano a larghe mani entrambi gli schieramenti, aumentando i loro voti di una quantità di voti comparabile nell'ordine di grandezza assoluto (580.000 il centrosinistra, 640.000 il centrodestra), e verso il quale vanno a finire probabilmente anche molti elettori di formazioni minori che perdono oltre il 60% del loro elettorato, risultando senza nessun eletto in consiglio regionale (la lista "L'altra Emilia Romagna", che nel 2014 era riuscita a portare un suo esponente nel consiglio regionale, con oltre 50.000 voti, ne raccoglie in questa tornata poco più di 5.000).

L'aumento di voti del centrodestra è molto più consistente in percentuale (aumento di oltre il 170%, ovvero quasi triplica il numero dei votanti), perché partiva da un risultato molto basso (sia dal punto di vista relativo che dal punto di vista assoluto) nel 2014.

La debacle del Movimento 5 stelle, pur essendo importante, è inferiore a quanto dicono i dati percentuali: vero che sono passati dal 13.31% al 3.5% ma il numero di voti persi è della metà, non di tre quarti come potrebbe sembrare dalle percentuali.

Il risultato è difficile da immaginare riportato a livello nazionale.
L'Emilia Romagna viene da un quinquennio di buona amministrazione, l'eco nazionale ha risvegliato la passione politica in molti, e l'impegno delle figure nazionali rende i dati difficilmente estendibili.