giovedì 16 marzo 2006

Inventario dei beni parrocchiali

La mia attività di (pseudo) esperto di informatica porta ad alcuni vantaggi, ma anche a svantaggi e a rogne indicibili. Comunque i vantaggi sono di una prospettiva buona per il futuro, e quando vedi un'informatico in gamba che gira con una alfa GT full optional, non puoi che essere contento di questo.
Gli svantaggi partono dal fatto che sei sulle rubriche degli amici sotto "Chiamare qua se non va il pc" oppure sotto "Assistenza informatica" al fatto che tendi a infiltrarti (o tendono a infiltrarti) in ogni progetto che puzzi vagamente di informatica. è il caso dell'inventario dei beni della parrocchia che si sta facendo in questo momento a Vezza.
Abbiamo per adesso censito quasi settecento oggetti, facendo la bellezza di 184 fotografie, lavorando in gruppi diversi, per adesso e per fortuna non parallelamente.
Questo lavoro ha requisiti abbastanza pesanti: l'accessibilità dei dati deve essere garantita per una ventina d'anni a costo molto basso (ovvero non potremo spendere milioni per farci fare un programma che legga i dati archiviati) e l'interfaccia utente deve essere facile e veloce da usare, nonchè di immediata comprensione.
I due requisiti sono in forte contrasto, infatti l'immediatezza dell'interfaccia suggerisce di usare un programma di archiviazione complicato, mentre l'accessibilità vorrebbe che si usassero solo file di testo.

La soluzione scelta è stata di usare openoffice base per l'inserimento, per poi trasferire i dati in file CSV (Comma separated values) per l'archiviazione.
Sarà anche fatto (indovinate da chi...) un ipertesto con tutti i dati e le foto.
Questa è una rogna, ma può anche essere una cosa da mettere nel curriculum, o forse no...
Comunque porta via un sacco di tempo...

Nessun commento: