venerdì 4 giugno 2010

Volo di ambientamento

È da un po' che mi frulla in testa la voglia di provare a pilotare un piccolo aereo da turismo. Dopo ore e ore di simulazione e di letture di aeronautica (accident report compresi), ho deciso di provare a vedere com'è il mondo da un piccolo monomotore a elica.
Visto che abito a pochi km da un aeroporto, che è dotato di aeroclub, e anche di una aeroscuola, ho provato a contattarli via mail, quasi per scherzo, pensando che mai mi avrebbero risposto.
Invece dopo pochissimo, la segretaria dell'aeroclub mi risponde alla mail, e con qualche scambio di mail fissiamo un volo di ambientamento, ovvero un primo assaggio di cosa è il volo con aerei da turismo.
Il 3 giugno quindi è il mio battesimo dell'aria. Mi incontro all'aeroclub con il direttore della scuola di volo, e, dopo aver scambiato quattro chiacchere, nonostante il tempo non sia dei migliori (c'è un temporale in corso sul lago, quindi niente giro sul lago) decidiamo di fare un paio di giri di campo per vedere un po' com'è la storia.
Passati i controlli di sicurezza (in aerostazione, come passeggeri qualunque), siamo andati all'hangar dell'aeroclub, dove abbiamo preso in consegna l'aereo (un piper PA28 - marche I-SIVI).
Quindi controllato livello di carburante nei due serbatoi alari e livello dell'olio (tutti i voli, mica ogni 10000km come si fa con l'auto), siamo saliti in cabina.
È MICROSCOPICA! Sarà che io sono un toro, sarà che anche il pilota non era uno smilzo, ma non ci si stava!
Gli strumenti (come è logico) sono tutti per il sedile di sinistra, io dal sedile di destra li guardo un po' di traverso, due pedaliere, due volantini.
Si esegue la checklist pre-accensione (accendi l'interruttore qua, premi il pulsante là, controlla che le superfici alari rispondano ai comandi ecc.) poi, di concerto con il ragazzo a terra, girare i magneti (con la chiave) e accensione.
Accesi i motori si contatta la torre di controllo, che dopo i contatti di rito, ci assegna un appellativo (che non ricordo) e ci chiede le nostre intenzioni, invitandoci poi a ricontattarla quando pronti al rullaggio.
Finita la checklist pre-rullaggio e contattata la torre (che ci dice le condizioni del vento, e la pista in uso, la 14) togliamo il freno di parcheggio, e via in rullaggio. Arrivati al punto di ingresso in pista, si ricontatta la torre, che ci ripete le condizioni meteo, e ci informa che siamo autorizzati a fare quanto detto prima e che siamo l'unico traffico in campo. Quindi ci si porta in testata pista, checklist pre-decollo e via. Freni giù, motori al massimo e poi via.
L'accelerazione è notevole, pari a quella di un liner, forse anche di più. Ovviamente però la corsa di decollo è ridicola rispetto alla quantità di pista disponibile, tant'è che prima di metà pista siamo già in una veloce cabrata. Si sale intorno ai 5-8 piedi al secondo, vedendo il variometro.
A questo punto il pilota mi dice di mettere le mani sulla cloche e provare a pilotare un po' io. Eravamo circa a metà della prima inversione, e l'aereo era abbastanza piegato a sinistra. Cerco di mantenere il bank che l'aereo aveva già e mi riesce senza troppe difficoltà e senza toccare il timone. La "pallina" dello sbandometro è abbastanza centrale, quindi non me ne preoccupo troppo. L'aereo risponde con una rapidità inaspettata, anche se non è che io muova i comandi di molto. Riporto l'aereo in orizzontale, in parallelo alla pista, e continuando a guardarmi in giro. Passata la soglia pista il pilota attiva un cronometro. Dopo trenta secondi inizia a scendere e inizia la virata (sempre in contatto con la torre di controllo che ci autorizza a un touch and go) per riportarci sulla pista. L'atterraggio lo fa il pilota, anche se mi invita a tenere le mani sulla cloche senza contrastarlo.
Dopo esserci quasi fermati, si tolgono i flaps, e si ridà potenza ai motori per un nuovo decollo. Non capisco quanto agisca sulla pedaliera, ma non mi sembra ci dia dentro particolarmente.
Durante il secondo atterraggio si chiede l'autorizzazione al backtrack (l'aeroporto non è dotato di raccordi intermedi, e non è il caso di pipparci 3+3km di pista+taxiway inutilmente. Così atterrati a centro pista ci portiamo a destra e poi facciamo inversione (ci si sta comodi: la pista è larga almeno 30 metri e noi siamo meno di 10, quindi non abbiamo problemi. Ad attenderci al raccordo c'è un marshall con un pick-up e un cartello luminoso che dice "Follow me" e ci accompagna verso l'hangar, quasi non sapessimo la strada.
Arrivati e spento il motore, un paio di controlli prima di lasciare la cabina.
Pagato il conquibus, rientriamo in aeroclub passando dall'area arrivi nazionali, ci salutiamo e si ritorna a casa.
Le impressioni?
prossimamente...

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