giovedì 10 agosto 2006

Milena

In quest'ultimo periodo non ho scritto su questo blog, ma molti impegni mi hanno distolto da questo "compito".
Gli impegni sono stati la fine della stesura della mia tesi di Laurea, con tutti gli annessi e connessi (compreso una mezza scena madre in tipografia per avere la stampa in tempi rapidi), la preparazione della presentazione (con l'affannosa ricerca di un pc con installato Office, o almeno Power Point, ma cosa gli costerebbe installare anche openoffice?). La festa a casa, con contemporaneamente e per tutta la serata Don Fabio e don Amerigo, e Pierangelo che arriva in orario.
Poi dritto nel lavoro con la Dona del Zuc, rassegna internazionale di Gruppi Folkloristici, con una settimana di preparazione e montaggi vari, e con un finale totalmente imprevisto, ovvero con un a tonsillite purulenta che mi ha abbattuto domenica pomeriggio e mi ha tenuto a letto con 40 di febbre fino a martedì sera, e mezzo rincoglionito fino a sabato.
Ma non è di questo che voglio parlare.
Ho conosciuto una ragazza.
Non nel senso di conoscenza biblica.
Non siamo maliziosi.
Lei è figlia di un amico di gioventù di mio papà, che per strana combinazione è tornato dopo 20 anni in alta valle, dalla quale era "scappato" per seguire la moglie malata dentro e fuori dagli ospedali.
La mamma poi è morta, e il papà si è risposato.
Hanno preso in affitto con una altra coppia di amici con due figli la casa dove stavano le suore, di proprietà dell'asilo, e ieri ce ne siamo andati in Baita per la solita mega-grigliata.
La giornata si presentava come la solita barba con i genitori che parlavano ricordando i vecchi tempi e noi alle 3 ce ne scappavamo alla svelta.
Invece, dopo la mangiata regolamentare, dopo aver mostrato la capanna sull'albero, ho cominciato a chiaccherare con Milena, l'ho portata a vedere i nostri fortini da bambini, il baitello del latte, e poi siamo finiti al piano di sotto a chiaccherare. Non so che cosa pensavano gli altri, ma non me ne frega un tubo. Abbiamo chiaccherato di tutto, di me, di lei, di Chiesa e di viaggi, di Ultimi dell'anno e di lavoro, di macchine preparate e di audiofilia.
Mi ha anche raccontato che gli stava prendendo la depressione i primi giorni qua a Vezza, e mi sono chiesto che cosa ho a fare una mamma che li conosce e che non mi ha detto di portarla a fare un giro per la vita notturna vezzese.
Comunque mi ha lasciato il numero e siamo d'accordo che sabato o domenica noi si va a fare un giro.
È stato come se fossimo grandi amici che non si vedevano da anni. Può anche daresi che ci conoscessimo, ma nessuno di noi due aveva più di 3 anni...
Non è la prima volta che con una persona che non conosco c'è questa sensazione. L'altra volta avevo fatto una cazzata e lei era una testa di ca**0. Questa volta spero vada un po' meglio!

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