martedì 9 novembre 2010

E su, e giù....

Altra lezione di volo. Questa volta, seriamente, salite e discese.
La teoria è semplice: in salita si va a 80 nodi. Quindi assetto a cabrare, l'aereo comincia a salire e rallenta, quando è vicino algi 80 nodi, tutta manetta e mantenere l'assetto. Quando siamo vicino alla quota desiderata, assetto, ovvero rimettere 3 dita (siamo a 80 nodi, quindi l'assetto per il volo livellato è un po' più alto), aspettare che l'aereo acceleri, e poi rimettere la potenza di crociera.
Quindi: assetto e poi (quando ho rallentato abbastanza) potenza. Sia in ingresso che in uscita.
La discesa è un po' diversa: potenza e assetto insieme. Muso in basso e via potenza. L'aereo comincia a scendere da solo, mantenendo la velocità di crociera. Quando sono quasi alla quota assegnata (il 10%prima della velocità variometrica, ovvero se sto scendendo a 500 piedi al minuto, 50 piedi prima) tiro su il muso e ridò potenza.

E veniamo alla pratica.
Si comincia che faccio io le comunicazioni. Ovvero i vari "Monti Torre, India Sierra India Victor India, buongiorno" eccetera. E finché sei a terra, va bene, quando oltre a chiamare, capire quello che ti viene detto, e rispondere in maniera corretta, devi anche pilotare, non è così facile.
Poi, un ventaccio! 8 nodi a 070, ovvero in pieno traverso a destra. In uso la 32 (io voglio, esigo e pretendo che una volta si decolli dalla 14, cazzo!).
Nonostante il vento, e un po' di pezzi che mi sono perso (alcune cose me le ha ricordate Fabio..) ho fatto il decollo migliore tra i miei. Dritto come un fuso, fino a fine pista, comunicazione che quasi avevo ancora fuori i flap, e poi virata secca a destra, al solito 080 per Lonato. Si contatta Padova Info, e dalla traccia vedo che tendevo un po' a destra, ma probabilmente era il vento al traverso che mi spostava, e la prima comunicazione è sempre lunghetta (devi dirgli chi sei, in quanti, la strada che devi fare e anche il tempo che pensi di starci...). Poi si comincia con un po' di su e giù verso la cima del lago (è abbastanza facile tenere la direzione perché la U delle montagne vicino a Riva si vede bene anche quando hai il muso alto. Non sempre è facile ricordarsi le cose da fare, ma pian pianino (anche se a una velocità minore di quanto sembrava all'inizio) le cose cominciano a venire automatiche.
Un po' di virate, con il casino di mantenere la quota (tendo sempre a salire troppo, damn!) e poi ancora su e giù. Ritornando verso Lonato, dritti a Sirmione, incrociamo (allontanandocene per tempo) l'altro PA-28 (I-RIKJ) in arrivo da Monti, e faccio il mio primo atterraggio con il vento al traverso.
Pavura!!! Il muso punta decisamente al vento, ciò nonostante l'aereo si avvicina dritto come un fuso verso la pista. L'atterraggio è complicato, uso troppo il piede e l'aereo va un po' a zig-zag sulla pista. È parecchio incasinato, e la cosa è da rivedere a partire dalla teoria, che non conosco che in maniera superficiale.
Comunque, spettacolo. Il lago, visto dall'alto è spettacolare anche con il cielo nuvoloso, vedere il tetto di nuvole che si avvicina, quasi a poterlo toccare (pur che noi ci si sta piuttosto distante).
Quindi bello. E la prossima volta virate. In salita, in discesa e in piano.

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