martedì 23 giugno 2009

Amiche per l'abruzzo

A parte la finalità benefica (pare che siano stati raccolti circa 1.500.000 euro), era un concerto da non mancare.
E, a parte alcuni momenti, ha confermato le attese.
Partiamo dagli appunti (pochi).
Il primo è per gli artisti. Non è che il fonico della Pausini sia un cane e non sa tirare fuori il suono di una batteria. Insomma, se non è la tua batteria (o il tuo ampli di basso o chitarra, o la tua tastiera) è comunque uno strumento di alto livello, amplificato come si deve. Insomma, hanno praticamente cambiato tutta la strumentazione a ogni cambio palco, lasciando ogni volta qualche minuto di pausa. Un plauso ai tecnici che si sono dati da fare alla stragrande, ma questo si poteva evitare.
Il secondo è per San Siro. Non è largo abbastanza per montare un palco girevole che avrebbe agevolato non poco tecnici e artisti, anche se mi dicono che riduca di molto lo spazio di chi suona.
Il terzo (e ultimo) per Anna Oxa. Uno spettacolo pessimo, pezzi e arrangiamenti incomprensibili e totalmente fuori luogo. Fischiatissima, e con piena ragione, dal pubblico. Ha anche richiesto 20 minuti di tempo per il cambio palco, metà dei quali spesi dai suoi musicisti ad accordare gli strumenti.
Ora le note positive.
La prima: i duetti-terzetti-quartetti-quintetti. Assolutamente spettacolare. La Nannini che canta "La solitudine" e le si addice alla stragrande. "E poi" cantato da Giorgia ed Elisa. Coraggioso il terzetto Marina Rei (batteria), Carmen Consoli (basso), Paola Turci (chitarra). Hanno tenuto il palco per 20 minuti come grandi musiciste, oltre che come grandi cantanti.
La seconda: chi ha messo nome e faccia, ma non è venuta. Penso a Iva Zanicchi, Wilma de Angelis, Amanda Lear, Milva, Nilla Pizzi. Tutta gente famosa ma un po' vecchia (non ne abbiano a male) che avrebbero fatto molto probabilmente la figura che ha fatto la Oxa (vedi sopra). i può appoggiare una iniziativa senza volere per forza esserci.
E tre: chi, pur non avendo mai visto uno spettacolo tipo San Siro neanche lontanamente ha saputo tenere il palco. Penso a Irene Fornaciari (che voce), Karima, L'aura (che aveva già sentito San Siro aprendo il concerto del Liga, anche se fischiatissima), Arisa (sebbene tutti la snobbano, ha cantato con tutto lo stadio, da pelle d'oca, senza sbagliare un attacco). Complimenti.
Quarto. L'idea, grandiosa ma quasi irrealizzabile, di un evento del genere. A chi l'ha inventato, progettato e realizzato grazie. Un concerto che entrerà nella storia della musica italiana.
E io c'ero!


Aggiornamento
Marco, che fa il fonico professionista e che ci ha aiutato nelle feste dell'estate, era SUL PALCO a gestire i cambi palco.
In merito all'appunto uno, mi ha fatto notare che tutto era fatto in modo che, soprattutto i grandi nomi, non potessero lamentarsi di nulla. Ovvero 13 mixer di sala, 8 mixer di palco, 10m x3m di cablaggi. Ogni top name aveva la sua produzione (fatta di fonico di sala, fonico di palco, strumenti, amplificatori, microfoni ecc.). I suoni gestiti da ogni mixer di sala, come L-R finivano dentro una matrice che mixava il tutto e lo mandava al PA. Ovviamente V-DOSC, ovviamente Agorà.

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