mercoledì 8 settembre 2010

La precarietà non è un problema...

se e solo se un precario prende di più di un lavoratore a tempo indeterminato.
Mi spiego. Offro una opportunità all'azienda (può licenziarmi o non riconfermarmi senza problemi) e devo essere pagato per questo. E se le aziende non collaborano, vuoi perché non ritengono che questa cosa debba essere pagata, vuoi perché il lavoro non prevede grossi costi di ingresso (quindi come lavoratore ho poche opportunità di contrattazione), vuoi perché comunque cerco di minimizzare i costi, non vedrei così male che lo stato se ne assuma la responsabilità, dando grossi sgravi fiscali per i lavoratori precari, e obbligando per legge le aziende a non abbassare il livello retributivo al di sotto di un certo livello.
Quindi uno dovrebbe poter scegliere, tra un lavoro a tempo indeterminato, pagato relativamente poco, e un lavoro precario, pagato molto di più in modo che l'eventuale perdita del lavoro, o la difficoltà a trovarne un altro non sia un dramma.

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