"Perché non ci considerate come tutti gli altri?"
qualche considerazione in ordine casuale, ma principalmente perché come tutti gli altri non siete
- perché non pagate le tasse su quanto guadagnato, ma su una presunzione di guadagno
- perché non avete concorrenza, anche se il servizio fa schifo. Prova a cercare un taxi in stazione a Brescia una sera di pioggia
- perché se foste come tutti gli altri, io domani mattina potrei comprare una macchina, attrezzarla, fare una richiesta e un esame e diventare taxista. Ma non posso farlo.
- perché avete una protesta (e la usate, anche fuori dalla legge) devastante. Se lo decidete, le città si fermano. E non ci sono fasce di garanzia, servizi minimi o simili.
- è vero che ufficialmente i prezzi li decide il comune, ma dopo avervi consultato. E se non si fanno le cose che dite voi, vedi il punto sopra.
Quindi facciamo queste cose:
- il tassametro sia un registratore di cassa, e una luce esterna dice se il tassametro è acceso o no. E se vi becco con un cliente a tassametro spento, taxi fermo sei mesi.
- libero accesso al settore. Basta un'auto attrezzata, una richiesta al comune e un esame.
- in caso di protesta non autorizzata (ovvero improvvisata, non annunciata e senza rispettare le fasce di garanzia), denuncia per interruzione di pubblico servizio e per intralcio alla circolazione e taxi fermo sei mesi.
- prezzi concordati, ma sconto libero. Ovvero uno sul taxi può mettere "oggi sconto 25%".
Così sarete come tutti gli altri.
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