venerdì 6 luglio 2012

Svulazzo e inglese

Sono abbastanza orgoglioso di me, perché stasera ho portato a volare Silvia con un suo amico olandese.
Il volo è stato tranquillo, Monti-Lonato, lago di Garda, Botticino, Brescia e poi un giro sul lago d'Iseo, poi Brescia e atterraggio classico 32 (c'era Fabio con un allievo che faceva simulate di piantata motore da cielo campo a 1800).
E sono orgoglioso, non tanto per il volo, nulla di particolare, anzi, atterraggio un po' duro, ma perché per tutto il tempo (compreso il doppio aperitivo seguente) sono riuscito a parlare con lui in inglese. Capisco che per molti la cosa può non sembrare gran che strana, ché magari all'estero ci vivono o ci lavorano da anni, però io non ho molte occasioni di parlare inglese.
La cosa più fastidiosa è la mancanza tragica di lessico. Troppo spesso mi pianto perché non conosco una parola, o uso una parola simile o presa brutevolmente dall'italiano e questa cosa mi da noia. Ovviamente più si scivola verso discorsi tecnici (informatici o aviatori) meno difficoltà ci sono perché il lessico è in inglese anche quando si parla in italiano.
Riesco a capire assolutamente tutto quello che mi viene detto, e non mi perdo la minima parola o concetto.
Quindi ok, positiva chiaccherata di qualche ora in inglese, positivo svulazzo da un'ora e 5 tra Brescia e il lago, e Padova Info che non capiva che io andavo sul lago di Iseo (continuando a volermi mandare sul lago d'Idro, e chiedendomi la quota).
Ora come al solito sono DISTRUTTO, quindi me ne vo a letto!!!

Nessun commento: